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L'allarme

Torna il Covid, ma gli ospedali vanno random

Al Cardarelli disposti tamponi per i dipendenti e al Monaldi c’è una stanza bolla

Torna il Covid, ma gli ospedali vanno random

NAPOLI. Non serve l’ufficialità per capire che le nuove varianti del Covid stanno facendo riemergere il problema della pandemia. Una realtà certificata dal fatto che sono tre le regioni che superano quota mille contagi censiti: in testa resta la Lombardia con 1.761 casi, seguita dal Lazio con 1.627 positivi e dalla Campania con 1.483. Per cui gli ospedali napoletani stanno prendendo atto di una situazione di grande incertezza e precarietà.

Ma come? «Il Cardarelli ha emanato una nota per i direttori delle unità operative con cui ha disposto l’obbligo per tutto il personale sanitario di sottoporsi all’attività di sorveglianza con tampone naso faringeo rapido per Sars Cov-2 sulla base del monitoraggio costante realizzato dall’azienda. Ed ha fatto bene. E gli addetti delle altre aziende ospedaliere che devono fare?». Lorenzo Medici, leader della Cisl Funzione Pubblica della Campania, prende atto del provvedimento adottato “a fronte della chiara ed evidente ripresa della circolazione virale a carico dei pazienti afferenti a questa azienda ospedaliera” e chiede di sapere che cosa intende fare la Giunta, con la direzione generale del settore, per proteggere tutti gli altri addetti del Servizio Sanitario Regionale e i cittadini attualmente ricoverati.

«Ognuno – dice Medici – si muove come vuole. Al Monaldi ad esempio hanno predisposto una stanza bolla. Altrove non si sa. Eppure c’è una Unità di Crisi che dovrebbe uniformare il comportamento uguale per tutti, sia a difesa degli operatori che degli ammalati, anche per evitare una ulteriore diffusione del Covid. Non ci si può affidare all’estemporaneità delle singole direzioni e dei singoli uffici. Anche perché è tuttora vigente – ricorda il segretario generale – la direttiva regionale del 30 giugno con cui veniva sottolineato che non c’era più l’obbligo dei tracciamenti, dei tamponi e delle mascherine. A distanza di 20 giorni c’è questa nuova recrudescenza, come è stato segnalato, e nessuno sa cosa deve fare. Un paradosso che ha dell’incredibile. Quando la struttura competente – conclude Medici si decide a dare un indirizzo preciso di cui tutti avvertiamo l’esigenza per scongiurare un’altra ondata di contagi? Non osiamo nemmeno immaginare che dobbiamo mettere in campo una mobilitazione sindacale per ottenere che si provveda ad una prevenzione generalizzata a difesa di tutti, essendo un obbligo di legge che gli organismi istituzionali preposti devono rispettare per difendere la salute di tutti».

Resta, e a detta dei medici lo si affronterà in questi prossimi giorni, da capire il reale impatto che il Covid sta avendo sulla popolazione campana e napoletana. «Il problema daa risolvere sarà il dato, in quanto senza più alcun obbligo il numero dei tamponi è sceso drasticamente per cui si ipotizza che i casi attualmente reali siano molti, ma molti di più di quanto noi sappiamo» hanno affermato dall’Asl.

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