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malanapoli
22 Luglio 2024 - 20:36
(Nei riquadri gli imputati Gaetano Maranzino e Matteo Nocerino)
NAPOLI. Dopo le condanne al ribasso, il clan D’Amico “Fraulella” rischia di ricompattarsi. Imputati con l’accusa di aver sparato all’impazzata in piazza Volturno per vendicare l’omicidio del cugino Vincenzo Costanzo, emergente ras del parco Conocal di Ponticelli, Gaetano Maranzino e Matteo Nocerino non soltanto sono riusciti a cavarsela con 3 anni e 6 mesi di reclusione a testa al termine del processo di secondo grado, ma adesso sono stati anche scarcerati. Il secondo, già nelle scorse settimane, aveva ottenuto i domiciliari. Ieri, però, è stato il turno anche di Maranzino che, difeso di fiducia dall’avvocato Luca Mottola, ha potuto lasciare il carcere per raggiungere l’abitazione in provincia di Isernia in cui sconterà il resto della pena. Già in primo grado i due pistoleri erano riusciti a evitare la stangata, covandosela con quattro anni di reclusione ciascuno. I fatti di quella notte di sangue sono tristemente noti. La polizia, durante il servizio di controllo del territorio, nel transitare in via Volta, aveva notato due scooter, ognuno con in sella due giovani, procedere a forte velocità. I conducenti, alla vista della Volante, hanno accelerato la marcia per eludere il controllo nonostante gli fosse stato intimato l’alt. Ne è nato un inseguimento durante il quale uno dei due mezzi è riuscito a far perdere le tracce, mentre il passeggero dell’altro scooter, all’altezza del cavalcavia di via Argine, estraeva una pistola puntandola contro gli inseguitori fino a quando, alla rotonda con via Mario Palermo, gli operatori hanno fermato la moto in fuga. Così hanno bloccato e disarmato il passeggero, mentre il conducente ha tentato invano di darsi alla fuga a piedi. I poliziotti hanno accertato poi che poco prima Nocerino e Maranzino avevano esploso in aria diversi colpi di arma da fuoco in piazza Volturno per poi allontanarsi velocemente in direzione di piazza Garibaldi. Erano stati però notati da un agente, libero dal servizio, che li aveva subito segnalati alla centrale. Quanto all’omicidio di Vincenzo Costanzo “Ciculill” le indagini sono invece ancora in corso. Ad oggi si sa però che Costanzo sapeva di correre dei rischi dopo aver litigato con un malavitoso dell’Arenaccia, ma non era un tipo da aver paura. Poi la voglia di festeggiare con gli amici in strada la vittoria dello scudetto del Napoli fu più forte della prudenza e “Ciculill” uscì dal Conocal pur utilizzando uno stratagemma: si era tagliato i capelli, ritenendo di non essere così più facilmente riconoscibile. Purtroppo le cose non andarono come pensava e complice forse una “filata”, i killer il 5 maggio 2023 lo hanno ammazzato in piazza Volturno. Con il passare dei mesi la pista della vendetta sta prendendo sempre più piede, mettendo in secondo piano l’ipotesi di una guerra di “sistema” a Ponticelli. Gli investigatori hanno raccolto voci insistenti su un presunto litigio, per motivi non chiariti, con un malavitoso dell’Arenaccia. Ma le stesse confidenze raccontano che la cosca egemone in zona della zona non c’entra. Un giallo non ancora del tutto chiarito.
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