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il crollo a scampia

Sfollati: 300 già rientrati nella Vela celeste. Altri 500 ospitati in scuole e associazioni

Manfredi: «Ora lo Stato sia presente»

Crollo a Scampia

Vertice in Prefettura

NAPOLI. Una lunga giornata, tra vertici e visite a Scampia: tutto per trovare una sistemazione per gli 800 sfollati della Vela celeste. Alla fine, decisivo è il vertice in Prefettura dopo che squadre di tecnici del Comune di Napoli si erano recate sul luogo del crollo per effettuare valutazioni statiche sugli elementi più critici. Via libera per 66 alloggi e rientro immediato per 300 persone. Per le altre 500 vengono individuate soluzioni alternative, visto che per altri cento alloggi occorreranno alcuni interventi, che dovrebbero concludersi entro due settimane, mentre altri 31 alloggi sono completamente inagibili. Gli sfollati saranno accolti in diverse strutture e associazioni si Scampia e Secondigliano. «Si tratta di sistemazioni temporanee, assicureremo tutti i servizi rispettando la dignità delle persone» dice il prefetto Michele di Bari che poche ore prima aveva parlato di «tragedia che è sotto gli occhi di tutti, il degrado è sotto gli occhi di tutti, si sta lavorando perché ci sia il superamento di questo degrado».

MANFREDI: «ORA RISOLVERE DEFINITIVAMENTE L’EMERGENZA». Dal canto proprio, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, dopo essersi recato l’altra notte sul luogo del crollo, prima di ritornarci chiarisce che «chi può rientrerà in condizioni di sicurezza in casa. Bisogna rendersi conto cosa significa sgomberare 800 persone. Stiamo mettendo in campo tutte le azioni necessarie.Oggi però stiamo facendo le azioni necessarie». E ancora: «Tutti gli abitanti della Vela celeste sono noti perché è stata redatta una mappatura precisa sia dei nuclei familiari che degli appartamenti, fatta in via preventiva quando è partito il progetto per Scampia. Sono fortemente addolorato per questa tragedia ma quanto accaduto conferma che questa emergenza si deve risolvere definitivamente e non possiamo attendere altri quaranta anni». Manfredi incontra anche una delegazione che aveva occupato la sede dell’Università Federico II di Napoli. Tra l’altro, il rettore Matteo Lorito aveva ribadito che «le porte della nstra sede sono aperte per chi necessita di un ricovero provvisorio».

«LO STATO DIA RISPOSTE CONCRETE». Poi, ai microfoni del Tg1, è quanto mai perentorio: «Ci sono stati tanti anni di camorra, di degrado ma ora è venuto il momento che lo Stato dia una risposta concreta, definitiva e rapida. ma finalmente stiamo dando una risposta finale con la realizzazione di questo grande intervento di riqualificazione urbana con nuove case, infrastrutture e l’abbattimento delle Vele che diventeranno solo un ricordo»

«NESSUN NESSO TRA I LAVORI ALLA VELA CELESTE E QUANTO ACCADUTO». Il tutto mentre in mattinata, in un primo briefing a Palazzo San Giacomo, Manfredi aveva assicurato che gli abitanti non sarebbero stati «lasciati soli». E aveva anche chiarito che «l’obiettivo è terminare il progetto di riqualificazione entro il 2027 e, al momento, se non ci sono sorprese, non abbiamo motivi per pensare che ci siano ritardi. I lavori nella Vela celeste erano iniziati a inizio anno e stavano riguardando il seminterrato e il piano terra. Non c’è alcuna relazione tra le attività in corso e il crollo che è avvenuto a quote alte, ma ovviamente c’è un’indagine in. corso e la Procura nominerà dei periti che valuteranno le motivazioni del crollo».

BANDIERE A MEZZ’ASTA, LUTTO CITTADINO NEL GIORNO DEI FUNERALI. Intanto, bandiere a mezza’asta a Palazzo San Giacomo e rinvio per la seduta del consiglio prevista per domani. Il giorno dei funerali sarà proclamata il lutto cittadino. Una tragedia per la quale consiglieri comunali e sindacati chiedono immediata chiarezza.

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