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Il degrado

Cimitero, salme sepolte dall’incuria

Abbandono totale ed erbacce alte anche un metro e mezzo. «Ci è impedito persino posare un fiore»

Cimitero, salme sepolte dall’incuria

Cimitero, salme sepolte dall’incuria

NAPOLI. «Non si curano dei vivi, figuriamoci dei morti», e subito fanno eco: «È una vergogna» e così via. Sono alcuni dei commenti lapidari, senza se e senza ma, di tantissime persone, tra familiari e parenti di defunti, che più di frequente si recano al cimitero Nuovissimo di Poggioreale dove, nel segnalare le annose, gravi criticità del luogo sacro, al parlamentare Francesco Borrelli, si afferma a chiare lettere che «non c’è nessuno che pulisca o tagli l’erba. Ormai è diventato terra di nessuno a rischio discarica, nemmeno entrare nelle proprie cappelle gentilizie», mentre c’è anche chi afferma che «al varco 9 entrerebbero auto, motocicli, rischiando di impattare i veicoli in uscita».

È, questa, una delle tante emergenze ataviche, per non dire storiche, cittadine, tali che nel tempo sembrano essere diventate…normalità, per cui si ha voglia di chiedere, di sollecitare interventi di pulizia e manutenzione. Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, nel riferirsi al «sempreverde degrado al cimitero di Poggioreale», sottolinea di tombe sepolte nelle erbacce, cappelle distrutte e, appunto, nessuna manutenzione, rilevando che «è tempo di cambiare la gestione di camposanti cittadini. Sono sepolti i defunti ma anche la dignità e il decoro ormai da tempo sono finiti sotto terra».

Ancora, si denuncia di vegetazione selvaggia che cresce ovunque e senza controllo, marmi spaccati e crollati, bare in bella vista. «Assurdo il degrado che c’è. Tanta erba che a breve non possiamo neppure più aprire le nostre cappelle, altre completamente distrutte», scrive a Borrelli una signora, recatasi al cimitero di via Nuova del Campo, in visita ai propri genitori. Ma, purtroppo, non finisce qui.

Ecco il Cimitero di Santa Maria «della (non) Pietà», osserva un’altra signora, parente di due donne, madre e figlia, seppellite qui, vico 17, una distesa di degrado e abbandono, vi sono sistemate una trentina di tombe, che accolgono defunti indigenti, sepolti a spese del Comune. «Persone sfortunate in vita e anche in morte, dice. Sono due mesi che non riesco a portare nemmeno un fiore».

«Impossibile anche avvicinarsi alle tombe», fa notare un anziano signore, dopo aver inviato una segnalazione di criticità manutentiva al Servizio Cimiteri. Una selva di piante impedisce l’accesso. Sono alte anche un metro e mezzo. «Ti accorgi dei morti, conclude, solo dalle croci, ma a stento». Del resto, le foto documentali inviate anche al Comune parlano da sole e come.

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