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Killer scatenati a San Giovanni a Teduccio, i primi sospetti sui “Gennarella”

L'ipotesi al vaglio: dietro l’omicidio di Carmine Notturno “Mign Magn” la faida tra i clan Reale e D’Amico

omicidio Carmine Notturno

Nel riquadro la vittima, il 49enne Carmine Notturno, noto come “Mign Magn”

NAPOLI. La tregua di Napoli Est potrebbe avere i giorni contati. Come se non bastasse già il fronte rovente di Ponticelli, con il recentissimo omicidio di Emanuele Pietro Montefusco, fratello del ras Salvatore “Zamberletto”, adesso anche nel confinante quartiere San Giovanni a Teduccio la situazione rischia di diventare esplosiva. Sono ore di profonda preoccupazione per gli investigatori e gli inquirenti che stanno cercando di risalire ai killer di Carmine Notturno, il 49enne assassinato sabato sera davanti al bar di piazza Giambattista Pacichelli. Le indagini sono ancora alle battute iniziali, ma, visti i trascorsi criminali della vittima, i sospetti della polizia si stanno concentrando con una certa insistenza sugli ambienti del clan D’Amico-Mazzarella, storico rivale dei Reale-Rinaldi, federazione criminale alla quale Notturno ha in passato aderito. Quanto alla dinamica del raid, i fatti sembrano essere ormai piuttosto chiari. La sentenza di morte è stata eseguita in maniera implacabile poco dopo le otto di sabato sera: è intorno a quell’ora, infatti, che un commando composto da due sicari è piombato davanti il bar che affaccia su corso San Giovanni a Teduccio. I killer, individuato l’obiettivo designato, hanno quindi puntato l’arma e premuto il grilletto almeno sei volte, non lasciando così al 49enne alcuna possibilità di scampo. Carmine Notturno è infatti deceduto durante il trasporto al vicino pronto soccorso dell’Ospedale del Mare, dove i medici hanno provano invano a rianimarlo. Quello di Notturno, detto “Mign Magn”, era un volto piuttosto noto alle cronache locali. Il 49enne originario di Secondigliano, ma da sempre residente a San Giovanni, aveva alle spalle numerosi precedenti, tra cui una vecchia condanna per associazione mafiosa per la sua partecipazione al clan Reale, cosca ancora oggi attiva nel quartiere e dedita sopratutto allo spaccio di droghe pesanti. Anche suo figlio, Agostino Notturno, qualche anno fa è stato arrestato per il suo coinvolgimento negli affari dei Reale e ancora oggi si trova detenuto. In tempi più recenti Carmine Notturno avrebbe però avuto anche una certa vicinanza al gruppo Silenzio con base nel “Bronx” di via Taverna del Ferro. Di lui aveva recentemente parlato il neo collaboratore di giustizia Antonio Costabile “’o cerrano”, indicando la sua presenza durante le fasi preparatorie di un raid, poi fallito, ai danni del ras dei Mazzarella-Formicola Giuseppe Savino, ritenuto il contabile dell’organizzazione e oggi detenuto. Un quadro a tinte fosche, che sta spingendo gli investigatori della Squadra mobile a ipotizzare che l’omicidio di piazza Pacichelli possa essere stato l’ennesimo frutto avvelenato della faida che ormai da decenni vede contrapporsi i Mazzarella-D’Amico del rione Villa ai Reale-Rinaldi. La polizia ha intanto acquisito le immagini registrate da alcune telecamere della zona e non è da escludere che proprio da quelle registrazioni possa arrivare a breve un importante aiuto per l’individuazione dei killer. La priorità è ora quella di fermare sul nascere una nuova faida di camorra.

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