Tutte le novità
Camorra
12 Agosto 2024 - 23:58
Nei riquadri Carmine Notturno “Mign Magn”, ucciso sabato scorso in un agguato di stampo mafioso, e il ras detenuto Giuseppe Savino
NAPOLI. Sabato con delitto a San Giovanni a Teduccio, dietro l’assassinio di Carmine Notturno, detto “Mign Magn”, potrebbe non esserci soltanto l’ombra del clan D’Amico-Mazzarella, acerrimo rivale del gruppo Reale, al quale il 49enne ucciso aveva in passato aderito.
Stando a quanto riferito da un nuovo collaboratore di giustizia, l’ex narcos del “Bronx” Antonio Costabile, Notturno avrebbe avuto una frequentazione ravvicinata anche con il clan Silenzio, con il quale si sarebbe tra l’altro apprestato a compiere un agguato eccellente, ma poi fallito, ai danni del ras Giuseppe Savino, il contabile del gruppo Formicola, cosca entrata da qualche anno in rotta di collisione proprio con il clan Silenzio.
La spedizione fallì per un imprevisto e a rivelare l’episodio nel 2021, un anno e cinque mesi dopo, è stato il pentito Antonio Costabile, noto negli ambienti criminali di Napoli Est come “’o cerrano: «Ero presente alla riunione», ha messo a verbale. «Era una domenica pomeriggio, subito dopo pranzo. Venne a citofonarmi Antonio Silenzio, figlio di “Francuccio”, e Pacifico Silenzio. Mi dissero di chiamare Mario e Ferdinando Di Pede perché sapevano dove si trovava Giuseppe Savino. Una volta riuniti, Antonio Silenzio prese una storia da Instagram di un ragazzo presente a una cerimonia con Giuseppe Savino. Era una cerimonia dei De Micco di Ponticelli perché la figlia di Savino è fidanzata con uno della loro famiglia».
Con la consueta premessa che le persone citate devono essere ritenute estranee ai fatti narrati fino a prova contraria, il collaboratore di giustizia ha poi continuato a descrivere la fase organizzativa dell’omicidio, senza che poi si realizzò quella attuativa.
«Antonio Silenzio mi spiegò la strada. Pacifico decise che dovevo sparare io con una calibro 38, la stessa che è stata sequestrata, e Mario doveva portare il motorino con una 9x21 per copertura. Ferdinando doveva recuperarci con una Nissan Micra intestata a lui. Nel frattempo che ci preparavamo fuori ai garage passò nel Bronx Carmine Notturno detto “Mign Magn”. Pacifico Silenzio gli disse doveva venire con me. Io gli detti un casco e gli dissi che dovevamo andare a uccidere Peppe Savino. Mario Di Pede doveva salire in macchina con Ferdinando».
Il pentito ha poi aggiunto: «Carmine Notturno però se ne andò, dicendo che sarebbe andato a prendere il suo motorino. A quel punto io partii con lo scooter, Mario e Ferdinando dovevano seguirmi in macchina con le pistole. Senonché si ruppe il motorino, così io salii in auto con Ferdinando e Mario e tornammo nel Bronx. Pacifico ci disse una cosa che ci lasciò perplessi perché pensava che non saremmo tornati vivi da quell’azione. Intuimmo che Pacifico sapesse che fossero armati».
Ad ogni modo il piano non andò a buon fine e Savino, nell’agosto 2021, venne comunque arrestato. Sullo sfondo restano però le ruggini che Carmine Notturno potrebbe aver seminato in questi anni nei vari ambiti criminali della periferia est di Napoli.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo