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Allerta caldo prorogata fino a sabato

Trimarco della Federico II mette in guardia dal binomio temperature alte e Covid e dai rischi legati a questi

Allerta caldo prorogata fino a sabato

NAPOLI. Caronte non dà tregua. E il Centro Funzionale della Protezione Civile della Regione Campania, in considerazione del quadro meteo in atto, ha prorogato l'avviso di allerta per "Ondate di calore", attualmente in atto, fino alle ore 8 di sabato. La criticità riguarderà l'intero territorio regionale dove si prevedono temperature che potranno essere superiori ai valori medi stagionali di 4÷6°C, un tasso di umidità che, soprattutto nelle ore serali e notturne, potrà superare il 70-80% e condizioni di scarsa ventilazione. «L'eccezionale ondata di caldo che si abbattuta sul nostro paese, in concomitanza con l'aumento dei contagi Covid, sta mettendo a dura prova la salute degli italiani, specialmente i più fragili.

Stretti tra due fuochi, moltissimi sono alle prese con due nemici invisibili che, insieme, possono avere un impatto micidiale: l'uno amplifica gli effetti dell'altro e viceversa, con un impatto immediato sui sintomi, come mal di testa, fatigue e affanno, e sulla funzionalità del cuore». Lo ha detto in una nota Bruno Trimarco, docente emerito di Cardiologia all'Università Federico II di Napoli. «Il caldo ha sicuramente un impatto importante sui pazienti colpiti dal Covid, sia in fase acuta che nel post-infezione, sul cosiddetto Long Covidha spiegato TrimarcoInfatti, da un lato le temperature alte amplificano i sintomi dell'infezione, dall'altro possono aumentare lo stress sul cuore, colpito contemporaneamente da un doppio fuoco, il virus e il caldo insieme».

Le persone più a rischio sono i fragili, come anziani, bambini e malati cronici, già vulnerabili al caldo e al Covid singolarmente. Si stima che molte migliaia di persone al mondo muoiono ogni anno a causa di condizioni esacerbate dalle temperature estreme, come malattie cardiovascolari, malattie renali e asma. Il Covid, dal canto suo, rimane un'infezione insidiosa per anziani e coloro che hanno malattia pregresse. «La letteratura scientifica ha già documentato che il caldo estremo rappresenta un rischio per il cuore, causando dolore al petto, infarti e morte improvvisa - sottolinea Trimarco - Quando fa troppo caldo, si può assistere a una riduzione dei valori della pressione arteriosa per la dilatazione dei vasi sanguigni e alla perdita di liquidi con una profusa sudorazione che aumenta il pericolo disidratazione. In alcuni pazienti, tuttavia, si verifica un effetto opposto e la pressione arteriosa può aumentare in modo improvviso ed incontrollato. Tra i sintomi più comuni possono comparire tachicardie, palpitazioni, vertigini e affanno».

L'infezione Covid-19, invece, è legata all'insorgenza di sintomi comuni a quelli scatenati dal caldo, come astenia, nebbia cerebrale, affanno e mal di testa. «Inoltre, sappiamo che il Covid19 innesca una serie di processi infiammatori che colpiscono le cellule endoteliali, cioè le cellule che rivestono l'interno del cuore e dei vasi sanguigniha evidenziato TrimarcoTra gli effetti prodotti ci sono stress ossidativo, infiammazione, alterazione dei battiti, compromissione della capacità di pompare il sangue e l'ossigeno agli altri tessuti».

Per evitare che il mix caldo-Covid diventi una bomba ad orologeria, prosegue la nota, è dunque necessario prendere delle contromisure. «No a integratori fai da te, sì a docce o bagni freschi e al consumo programmato di acqua, cioè a impegnarsi a bere almeno un litro e mezzo d'acqua durante la giornata anche se non si ha la sensazione di seteha raccomandato TrimarcoLa stanchezza e debolezza, sintomi comuni al Covid e a un eccesso di caldo, possono indurre a fare incetta di integratori. Ma la stragrande maggioranza sono inutili, almeno contro il Covid».

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