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22 Agosto 2024 - 09:17
Caldo estremo, i medici: «Anziani al pronto soccorso solo se necessario, Covid in agguato»
NAPOLI. A Napoli, il sindacato dei medici Anaao Assomed ha recentemente pubblicato i dati relativi alle assegnazioni dei posti nelle scuole di specializzazione, percorsi essenziali per i laureati in medicina e chirurgia per poter lavorare nel Servizio Sanitario Nazionale. In passato, il problema principale era rappresentato dal numero insufficiente di posti rispetto ai candidati. Tuttavia, dallo scorso annoo si registra una situazione opposta: oltre un quarto delle borse di studio per la specializzazione è rimasto vacante a causa della mancanza di candidati. Ci sono stati pochi iscritti a microbiologia, patologia e biochimica clinica, anestesia, rianimazione, terapia del dolore e cure palliative, e genetica medica.
Particolarmente allarmante è il dato relativo alla specializzazione in emergenza-urgenza, fondamentale per la formazione di medici e mediche destinati ai pronto soccorso: solo 266 borse su 855 sono state assegnate. Questo fenomeno riflette una crescente disaffezione verso questa specializzazione, dovuta a turni massacranti, stipendi poco competitivi e un rischio elevato di aggressioni, che hanno spinto molti medici a dimettersi o a chiedere trasferimenti. Il corso di laurea in medicina a Napoli, come nel resto d'Italia, dura sei anni. Dopo la laurea, però, per esercitare la professione negli ospedali è necessario specializzarsi, partecipando a un concorso nazionale.
Tuttavia, la recente carenza di candidati in alcune specializzazioni, come microbiologia, patologia, anestesia e genetica medica, sta destando preoccupazione. Secondo i dati di Anaao Assomed, delle 16.165 borse di studio disponibili lo scorso anno, solo 11.688 sono state assegnate. Alcune specializzazioni come radiologia, dermatologia, e chirurgia plastica hanno visto un'alta percentuale di assegnazione, poiché offrono la possibilità di affiancare una redditizia attività privata al lavoro nel servizio pubblico. Negli ultimi anni, soprattutto dopo la pandemia, molti medici si sono dimessi o hanno chiesto di essere trasferiti dai pronto soccorso per via di turni estenuanti, stipendi poco competitivi e rischio di aggressioni.
Tuttavia, la carenza di medici nei pronto soccorso è diventata così critica che il Ministero della Salute ha consentito l’assunzione di medici con altre specializzazioni, una soluzione che, secondo il sindacato, potrebbe compromettere la qualità delle cure. Durante il periodo di specializzazione, i medici percepiscono uno stipendio: al netto delle trattenute, il netto è di circa 1.650 euro al mese per i primi due anni e tra i 1.500 e i 1.800 euro al mese per gli anni successivi.
La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, ha proposto un aumento dei posti disponibili nelle facoltà di medicina per affrontare il problema della carenza di personale. Tuttavia, l’abolizione del numero chiuso nei corsi di medicina, richiesta da alcuni politici, rimane controversa. Le università e l’ordine dei medici temono che un aumento indiscriminato degli iscritti possa compromettere la qualità della formazione medica, soprattutto a Napoli, dove l'equilibrio tra domanda e offerta di posti è già precario.
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