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riapre la scuola
30 Agosto 2024 - 09:20
NAPOLI. Caro libri scolastici, al rientro dalle vacanze per le famiglie si avvicina il momento di comprare i libri di testo. Anche quest'anno però non mancherà una sgradita sorpresa, quella dell'aumento dei costi. Rispetto al 2023, stima l'Istat, l'incremento medio sarà di quasi il 5 per cento. Un dato che viene confermato anche da alcuni rivenditori. Chi in queste ore si è recato in libreria per ordinare e acquistare i volumi si è già accorto dell'aggravio di costi. La spesa maggiore sarà sostenuta da chi dovrà mandare i propri figli alle scuole superiori, specie per quelli del primo anno. Per gli studenti degli anni successivi invece, la situazione è migliore e la spesa sarà più bassa.
Le associazioni dei consumatori hanno già fatto i conti. L’Unione nazionale consumatori calcola che il rincaro dei testi sarà superiore all’inflazione, poco più del 3 per cento. Rispetto al 2022 il rincaro è dell’8,1 per cento. Per l’Osservatorio nazionale Federconsumatori, invece, per ogni studente in media si spenderanno 591,44 euro per i testi obbligatori più due dizionari. La variazione rispetto al 2023 è del +18 per cento. «Per quanto riguarda il materiale scolastico, l’offerta è estremamente diversificata sia sul fronte delle marche che dei prezzi al pubblico.
In base alle prime stime i beni che registrano i maggiori rincari sono zaini, diari e astucci “griffati” ossia prodotti legati a marchi molto richiesti da giovani e giovanissimi, i cui listini seguono l’andamento della domanda, dice Giovanni Berritto, presidente Federconsumatori Campania. In questo caso abbiamo proposto suggerimenti alle famiglie, come l’acquisto di libri usati ai mercatini di Port’Alba e a ridosso dell’università e di sottoscrivere convenzioni con le aziende produttrici di materiale non prettamente scolastico. Siamo però preoccupati per i rincari che peseranno sui giovani universitari che, oltre alle difficoltà di reperire alloggi a prezzi contenuti, devono barcamenarsi per acquistare un libro di testo con costi che variano da anno in anno”.
Gianfranco Lieto, presidente dei librai napoletani, non è però d’accordo del tutto con le stime delle associazioni dei consumatori e spiega che l’aumento dei libri è al di sotto dell’inflazione. «Sono più di dieci anni che esistono i tetti di spesa che in teoria non potrebbero essere sforati, ma è una decisione che spetta ai presidi». In teoria non si potrebbero sostituire prima di tre anni. E c’è un budget da non superare. Ma se il docente, per esempio, viene trasferito prima, il nuovo che arriva invoca la sua libertà di insegnamento e magari chiede di cambiare testo. Quanto al budget magari arriva l’insegnante di disegno e chiede di prendere un testo ulteriore.
Quindi i parametri non vengono rispettati. «Diamo comunque atto -aggiunge Lietoche per le fasce più deboli esiste il sussidio comunale che copre quasi per intero il costo dei libri. I voucher hanno un valore di 280 euro per le scuole medie a fronte di una spesa di 300/310 euro. Per la scuola dell’infanzia lo Stato si fa carico tramite i comuni. In questo ambito, Napoli e la Campania sono all’avanguardia in quanto il servizio è interamente digitalizzato, evitando le noie del passato con la stampa delle cedole. Ed anche per le medie superiori i tempi sono più veloci».
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