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Camorra
03 Settembre 2024 - 09:07
Nella foto i rilievi della polizia sulla scena del delitto; nel riquadro la vittima Gennaro Ramondino
NAPOLI. Un vecchio regolamento di conti da saldare o una vedetta “lampo” maturata negli ambienti criminali di Pianura. All’indomani del brutale omicidio del ventenne Gennaro Ramondino, le indagini condotte dalla polizia sembrano aver già imboccato una direzione precisa: la giovane vittima potrebbe aver pagato a carissimo prezzo le sue frequentazioni con alcuni spacciatori della periferia ovest di Napoli.
Resta però da capire - e non sarà semplice - quale clan possa averne ordinato l’assassinio. I sospetti, almeno in queste prime battute dell’inchiesta, si stanno concentrando sulle cosche protagoniste dell’ultima faida di Fuorigrotta e Bagnoli, cioè i Troncone e gli Esposito-Iadonisi, e sulla guerra di Pianura, altra zona calda, la stessa in cui è stato ritrovato, nella notte tra sabato e domenica, il corpo carbonizzato di Ramondino.
Nonostante la giovane età, la vittima aveva già alle spalle un precedente, anche se senza condanne a carico, e, soprattutto, era già scampata a un agguato. Era infatti il 9 settembre del 2022 quando Gennaro Ramondino finì nel mirino di un commando di sicari. In quella circostanza si trovava in compagnia di un esponente della mala bagnolese e, trafitto da un colpo di pistola, riportò una brutta ferita al gomito.
All’epoca Ramondino era già sotto la lente di ingrandimento degli investigatori che monitorano la criminalità organizzata di Napoli Ovest e veniva ritenuto vicino agli ambienti del clan Troncone di Fuorigrotta, compagine dalla quale sarebbe stato però allontanato ormai da qualche tempo. Domiciliato a Fuorigrotta, nella zona di via Consalvo, Gennaro Ramondino da alcuni mesi avrebbe intrecciato dei rapporti con l’emergente ras Massimiliano Santagata, giovane capo di un’agguerrita paranza che da un po’ di tempo sta seminando il panico nel quartiere Pianura, ritagliandosi un proprio spazio criminale a discapito dei più strutturati cartelli Carillo-Perfetto e Calone-Esposito-Marsicano, decapitati dagli arresti ma ancora molto attivi.
A onor del vero anche Santagata, poche settimane, è finito in manette insieme ad altri due complici: tutti sono stati accusati di tentato omicidio. Le indagini sull’omicidio di Gennaro Ramondino sono state intanto affidate agli investigatori della Squadra mobile di via Medina, i quali hanno già passato al setaccio le strade di Pianura alla ricerca di telecamere che possano aver inquadrato qualcosa utile al prosieguo dell’inchiesta.
Gli inquirenti, dopo gli accertamenti eseguiti domenica mattina sul terreno di via Torre Poerio, sono ormai quasi certi che il ventenne non sia stato ucciso nello stesso posto in cui il cadavere è stato dato alle fiamme e poi ritrovato. Qualcuno lo avrebbe dunque trasportato sul posto e nel farlo potrebbe aver commesso un passo falso: un errore inquadrato forse da qualche telecamere della zona. Sotto la lente di ingrandimento restano intanto le numerose piazze di spaccio ancora attive a Pianura: il delitto del giovane Ramondino sarebbe infatti maturato proprio in questo rischiosissimo ambito.
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