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L'onda gay è "mille culure" e travolge Napoli

L'onda gay è "mille culure" e travolge Napoli

Cinquantamila sfilano per la città fino al Lungomare, il sindaco: sui diritti la nostra città e avanti

NAPOLI. Palloncini rosa, cuoricini e fiori per aprire un corteo all’insegna della gioia e del divertimento. Napoli, ieri pomeriggio e per tutta la serata, si è vestita a festa per accogliere il Mediterranean Pride 2015. 
Ad aprire il corteo cittadini in bicicletta e subito dietro un fiume arcobaleno di persone scese in piazza per rivendicare «diritti uguali per tutti». Tema di quest'anno, come hanno fatto sapere le associazioni Ltgbq, è però la scuola. 

libera cultura. Lo slogan del Mediterranean Pride 2015, invece,  è “L'amore vince. Libera è la cultura, libero è l'insegnamento”. E a sfilare c'è, come ormai da quattro anni, anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, - affiancato da Alessandro Cecchi Paone e Maria Nazionale, padrino e madrina della manifestazione -che ha concesso il patrocinio del Comune. Dietro centinaia di persone, giovani, meno giovani, ragazzini e anziani pronti a dire la loro per difendere i diritti dei gay ma non solo. Una festa di colori e suoni che ha attraversato la città da piazza Dante al Lungomare. «Questo è un Paese particolare, mentre il mondo dice sì, dalla cattolicissima Irlanda alla Corte suprema degli Usa che ha esteso a tutti gli Stati il matrimonio tra persone dello stesso sesso - ha detto Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli, tra le associazioni organizzatrici del pride - in Italia ci arrovelliamo su parole strane per riconoscere in maniera ipocrita quello che garantisce l'articolo 3 della Costituzione. Unico vincolo è quello dell'amore, il resto è pregiudizio». 

il sindaco de magistris. «Napoli è avanti mentre Parlamento e Governo sono ancora indietro e ogni anno continuano essere latitanti sul tema dei diritti e del matrimonio tra persone dello stesso sesso» ha detto de Magistris. «La nostra è una battaglia che ci vede in prima linea - ha detto ancora - La Costituzione non si applica solo in Parlamento o presso il Governo, che anzi sono fortemente latitanti e violano la Costituzione. Napoli è per la Costituzione repubblicana che, all'articolo 3 dice che c’è uguaglianza senza distinzione di sesso - ha aggiunto - È venuto il momento che ci sia l'apertura mentale massima. L'unico vincolo è quello dell'amore - ha sottolineato - il resto è pregiudizio e oscurantismo». 

il partito democratico. «Il Partito democratico aderisce al Gay pride. Una manifestazione dedicata alla scuola per combattere fenomeni di bullismo e omofobia che vanno affrontati appunto spiegando ai ragazzi che non bisogna fare distinzioni né discriminazioni in base al sesso come recita anche la nostra Costituzione» ha dichiarato il segretario regionale del Pd Assunta Tartaglione. 
alessandro cecchi paone. «Ho un occhio sul modo in cui la società civile liberale, che ha risolto ovunque in un modo o in un altro il problema di riconoscere diritti a coppie glbt - ha proseguito Cacchi Paone - Quest'occhio dice come vi permettete voi Italia, patria dell'amore a non aver fatto ancora niente voi che insegnavate come si ama. Occorre approvare il ddl Cirinnà».

il buona scuola e il ddl cirinnà. Quella della Buona Scuola e il Ddl Cirinnà, non sono gli unici temi politici della manifestazione. Lo dimostra una croce improvvisata con due pezzi di legno, portata a metà corteo, e accompagnata dal cartello "Jobs act è la fine dei diritti".
 A poca distanza da un’auto sulla quale due ragazze vestite in abito da sposa celebrano un finto matrimonio, Alessandro Cecchi Paone, padrino della manifestazione con la cantante e attrice napoletana Maria Nazionale, spiegano ancora: «Il mondo civile e liberale ha risolto ovunque, in un modo o in un altro, il problema di riconoscere i diritti alle coppie glbt. Noi restiamo a guardare».

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