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Camorra
04 Settembre 2024 - 08:07
L’arrivo della polizia in via Sanità, dove pochi minuti prima erano stati esplodi diversi colpi di pistola
NAPOLI. L’ombra di un’ennesima guerra di camorra torna ad allungarsi minacciosa sui vicoli del rione Sanità. Dopo un lungo periodo di tregua apparente, una nuova sparatoria è avvenuta nel quartiere che diede i natali a Totò e solo per un puro caso non ci è scappato il morto. L’imboscata è scattata intorno alle dieci di lunedì sera, quando in strada erano ancora presenti decine di giovani e famiglie.
I sicari hanno fatto irruzione in sella a uno scooter all’incrocio tra via Sanità e via San Vincenzo, a pochi metri di distanza dalla piazza in cui qualche anno fa fu ucciso da una pallottola vagante l’innocente Gennaro Cesarano. Stavolta l’epilogo non è stato così tragico, ma la paura è stata comunque molta. I killer hanno infatti esploso diversi colpi di pistola, danneggiando una Fiat Punto parcheggiata in strada.
Le indagini sul caso sono adesso condotte dai poliziotti della Squadra mobile e del commissariato San Carlo Arena. Eseguiti gli accertamenti tecnici di routine, gli investigatori hanno appurato che il proprietario dell’utilitaria crivellata non ha precedenti e neppure legami con la criminalità. Una circostanza, questa, che spinge gli inquirenti a ritenere che l’obiettivo dell’agguato si trovasse, sì, nei pressi della vettura, ma che sia riuscito a mettersi in salvo prima che accadesse l’irreparabile. Per fortuna nessuno ha riportato conseguenze fisiche e sulla scena non sono state individuate tracce di sangue.
Una mano alle indagini potrebbe intanto arrivare nei prossimi giorni dalle telecamere di videosorveglianza presenti in zona: la polizia ha infatti già acquisito diverse registrazioni. Da quelle immagini potrebbe arrivare l’indizio utile all’individuazione del commando. Il nuovo scenario della criminalità nel quartiere caro a Totò è stato delineato nelle ultime mappe delle forze investigative partenopee, coincidenti tra loro con poche sfumature di differenza.
Le guerre di camorra risalenti a prima del Covid hanno lasciato il posto prima a un’invasione dei Mazzarella, senza colpo ferire, e poi alla situazione attuale con il gruppo Sequino ritenuto al momento più forte. Sia i Vastarella che i Mauro e gli Esposito-Genidoni avrebbero sostanzialmente fatto un passo indietro dopo le inchieste della procura antimafia culminate nell’arresto dei personaggi principali dei due clan, per la maggior parte legati all’alleanza di Secondigliano.
A grandi linee l’ultima mappa di camorra è simile alla precedente nella constatazione dei due grandi blocchi che dominano il panorama criminale di Napoli e provincia: da un alto l’Alleanza di Secondigliano e dall’altro i Mazzarella con i rispettivi gruppi satellite. Ma se si legge attentamente l’analisi degli investigatori qualcosa si è mosso, soprattutto nel centro della città e soprattutto nei vicoli della parte più antica.
A cominciare dalla Sanità, dove i luogotenenti dei Mazzarella si sono insediati andando a coprire una parte consistente del vuoto lasciato dai clan storici. Nella zona si sarebbe allungati di recente anche alcuni referenti del clan Contini.
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