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L'arresto
06 Settembre 2024 - 11:37
L’operazione è stata eseguita dai carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli; nei riquadri Salvatore Di Napoli e Francesco Gragnaniello
NAPOLI. Lo scorso 23 agosto un paniere calato tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli tradì Francesco Gragnaniello, ricercato dai carabinieri per un mandato di cattura europeo emesso il 23 febbraio precedente in seguito al furto con strappo di un Rolex di lusso. Ieri invece è toccato a Salvatore Di Napoli, 35enne anch’egli originario dei Quartieri Spagnoli, ricercato per vicende simili e riconosciuto per i tatuaggi alla schiena.
I due si conoscono, ma non sono coinvolti nelle stesse inchieste pur operando entrambi in Austria. Presumibilmente speravano di scavallare l’estate ed evitare il carcere nei mesi più caldi dell’anno e in larga parte ci sono riusciti. Ma per chi non può permettersi latitanze d’oro e non ha le spalle coperte da clan di camorra la fuga termina sempre, prima o poi. Anche Salvatore Di Napoli, difeso dall’avvocato Luigi Poziello, era ricercato e anche lui ha vissuto in quel reticolo di stradine realizzate in tal modo nel sedicesimo secolo per l’esercito spagnolo.
Ma il 35enne non ha seguito l’esempio di Francesco Gragnaniello, non è rimasto nel quartiere d’origine né si è stabilizzato là dopo un primo periodo di latitanza. Sapeva che la Corte di appello di Napoli, su impulso dell’autorità giudiziaria austriaca, aveva emesso un provvedimento per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine e aveva da tempo lasciato la città.
I carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli, in particolare della sezione Catturandi, hanno trovato una traccia, l’hanno seguita fino alle sue tracce, individuandolo nel comune di Ascea, provincia di Salerno, rinomata località turistica. Hanno immaginato che si trovasse al mare e che frequentasse le spiagge del litorale. Quindi i militari dell’Arma si sono organizzati monitorando tutte le spiagge, camminando tra gli ombrelloni, confusi tra i bagnanti. Fino a quando lo hanno riconosciuto mentre si tuffava in acqua.
Si è rasato i capelli, indossa grossi occhiali da sole e una maglietta che nemmeno in acqua si toglie nel tentativo di mascherare i tanti tatuaggi che ha impressi sul corpo. Ma non basta: balzano agli alcune grosse stelle, tatuate tra petto e spalla, di cui gli investigatori che stavano lavorando al caso erano a conoscenza. Dopo il bagno nelle acque cristalline, l’altro ieri, Salvatore Di Napoli è tornato a riposizionarsi sul lettino, dove i militari gli hanno stretto le manette ai polsi in men che non si dica. Ora nel carcere di Vallo della Lucania, in attesa dell’estradizione già richiesta dall’Austria.
La corte di appello di Napoli convalidò l’arresto del 28 febbraio scorso e contestualmente lo scarcerò in attesa che si celebrasse il processo per la decisione in merito al mandato di arresto europeo, che venne concesso. Successivamente il 35enne dei Quartieri Spagnoli si è sottratto all’esecuzione del mandato di arresto europeo ed è stato latitante fino a martedì mattina, quando è stato stanato ad Ascea Marina. Francesco Gragnaniello, 37enne, invece era finito in manette il 23 agosto scorso nella zona del murales di Maradona.
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