il Tribunale Amministrativo Regionale di Napoli, presieduto da Paolo Severini, ha accolto il ricorso presentato dai genitori di una bambina di prima elementare, annullando la bocciatura della loro figlia. A comunicare la decisione è stato l’avvocato Claudio Ciotola, legale della famiglia, che ha spiegato come la bocciatura fosse dovuta a quello che la scuola ha definito scarso rendimento scolastico.
Secondo il legale, la decisione della scuola di bocciare l’alunna è stata affrettata e insufficiente, in quanto avrebbe dovuto essere attivato un piano di supporto personalizzato per migliorare il rendimento scolastico della bambina. Ciotola ha messo in evidenza come sia fondamentale per le istituzioni scolastiche adottare un approccio educativo che favorisca l’inclusione e il benessere degli alunni, piuttosto che penalizzarli attraverso decisioni drastiche.
«L’importanza di un approccio educativo inclusivo – ha dichiarato l’avvocato Ciotola – è cruciale, soprattutto nella scuola primaria, dove il percorso formativo dovrebbe essere improntato al sostegno e all'incoraggiamento. Ogni bambino ha diritto a ricevere l’adeguato supporto per esprimere il proprio potenziale».
La decisione del Tar rappresenta un importante precedente giuridico, che potrebbe avere ripercussioni significative per casi analoghi in futuro, e solleva interrogativi su come le scuole gestiscono i casi di difficoltà di apprendimento dei loro studenti. La vicenda invita a una riflessione profonda sull'importanza di strumenti educativi adeguati e su come questi possano essere utilizzati per garantire il successo formativo di ogni bambino, senza ricorrere a misure punitive come la bocciatura.