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Pistolettate contro i complici, preso specialista delle rapine

Regolamento di conti in corso Amedeo di Savoia, arrestato Marco Scuotto

Pistolettate contro i complici, preso specialista delle rapine

NAPOLI. Un regolamento di conti in un gruppo criminale dedito alle rapine. Sarebbe stato questo il movente della sparatoria avvenuta il 9 maggio scorso in corso Amedeo di Savoia. Per quell’episodio ieri mattina la polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 44enne Marco Scuotto, che adesso dovrà rispondere delle accuse di tentato triplice omicidio nonché porto e detenzione di arma da sparo in luogo pubblico. Il provvedimento cautelare è stato spiccato dal gip Luca Della Ragione al termine delle indagini coordinate dalla procura di Napoli e condotte dai poliziotti della sezione Omicidi della Squadra mobile (dirigente Leuci, vice questore Vissicchio), i quali hanno risolto il caso in pochi mesi.

I tre feriti, tutti già noti per reati contro il patrimonio, erano stati raggiunti da numerosi colpi d’arma da fuoco mentre un quarto era rimasto illeso perché l’arma impugnata dall’aggressore si era inceppata. Tutti erano già noti come rapinatori specializzati nella cosiddetta “banda del buco”, elemento che ha indirizzato le indagini fino all’arresto di ieri. Quanto a Scuotto, residente proprio nella strada in cui è avvenuto il triplice ferimento, è anch’egli una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. Neanche a dirlo, proprio per reati contro il patrimonio. Il 44enne si trova adesso nel carcere di Poggioreale, dove rimane in attesa della fissazione dell’interrogatorio di garanzia, quando si presenterà davanti al gip accompagnato dal suo avvocato di fiducia, il penalista Luigi Poziello.

Le accuse da cui dovrà difendersi restano intanto di assoluta consistenza. Il pomeriggio del 9 maggio era davvero successo di tutto, con due segnalazioni diverse. La prima è arrivata intorno alle 18 dal Cto, dove per ferite da colpi d’arma da fuoco era appena giunto Mariano Errichelli (estraneo alla vicenda che vedrebbe protagonista Scuotto). Poco dopo dall’ospedale dei Pellegrini è giunta notizia, attraverso il 113, che erano stati accompagnati con mezzi privati tre uomini feriti, di cui uno più grave in quanto colpito all’addome: Gennaro Esposito.

Gli altri invece sono stati centrati, sempre da pistolettate, agli arti superiori e inferiori in maniera non pericolosa. Sono partite le indagini della Squadra mobile e si è capito che l’agguato era stato compiuto in corso Amedeo di Savoia, dove i tre si trovavano insieme. In questo caso gli investigatori di via Medina sono riusciti in breve tempo a chiudere il cerchio. Stando a quanto emerso dalle indagini, Gennaro Esposito, Antonio Russo e Vincenzo Grandelli, tutti già noti alle forze dell’ordine, si sarebbero presentati sotto casa di Marco Scuotto per discutere di “affari”, forse della divisione del bottino di un precedente colpo.

Il 44enne non le ha però mandate a dire e avrebbe affrontato i “colleghi” a colpi di pistola. Dopo il raid, alcune telecamere della zona hanno contribuito alla ricostruzione dei fatti e nel giro di quattro mesi gli investigatori hanno chiuso il cerchio, stringendo le manette ai polsi del presunto pistolero.

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Commenti all'articolo

  • luisito

    15 Settembre 2024 - 10:25

    Un cretino manco in grado di farli fuori, visto che quello camera l'intento

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