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Melanoma, immunoterapia uccide il tumore

A soccombere anche le metastasi distanti

Melanoma, immunoterapia uccide il tumore

NAPOLI. Da melanoma grande quanto una pallina di ping pong a minuscola biglia in soli 45 giorni. È straordinariamente rapido l'effetto che 4 iniezioni locali del farmaco immunoterapico Daromun di Philogen (un'azienda italo-svizzera) può avere su un melanoma resecabile localmente avanzato. In alcuni casi il tumore sparisce completamente e, grazie al reclutamento di cellule immunitarie CD8+, a soccombere sono anche le metastasi distanti con un effetto importante nella prevenzione delle recidive.

A descrivere il meccanismo di azione di Daromun è un'analisi preliminare condotta nell'ambito dello studio di fase 3 Pivotal, presentata da Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell'Unità di Oncologia Melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell'Istituto Pascale di Napoli, in occasione del meeting annuale dell'European Society for Medical Oncology (Esmo), in corso a Barcellona fino al 17 settembre. "I risultati del nostro lavoro suggeriscono che il farmaco iniettabile Daromun scatena una risposta anti-tumorale imponente e immediata sia localmente, riducendo o addirittura facendo scomparire il tumore, che a livello sistemico, colpendo le cellule tumorali distanti che possono essere causa di metastasi e recidive - spiega Ascierto -. Grazie a questo trattamento neoadiuvante, cioè somministrato prima dell'intervento chirurgico di rimozione del melanoma, la massa tumorale va in necrosi rapidamente e, allo stesso tempo, promuovendo un aumento dei linfociti Cd8+''.

Lo studio mostra che il farmaco immunoterapico iniettabile ha effetti evidenti sulla riduzione della massa tumorale già dopo una settimana dalla prima iniezione. Daromun - riporta una nota - è una combinazione di due citochine, l'interleuchina 2 (IL2) e il fattore di necrosi tumorale (Tnf), in grado, se somministrate insieme, di innescare localmente una risposta immunitaria che ha anche effetti a distanza. Lo studio Pivotal, coordinato dall'ospedale universitario Schleswig-Holstein di Kiel, in Germania, aveva già dimostrato che la somministrazione del farmaco immunoterapico prima dell'intervento chirurgico riduce del 41% il rischio di recidiva o morte e del 40% la comparsa di metastasi a distanza.

"Il farmaco daromun ha dimostrato la sua efficacia sia nei pazienti che non avevano ricevuto prima alcuna terapia, ma anche coloro che sono stati precedentemente trattati con l'immunoterapia - sottolinea Ascierto - Questo significa che grazie al farmaco è possibile offrire un'ulteriore opportunità terapeutica ai pazienti con melanoma localmente avanzato". "Attualmente sono in corso ulteriori analisi che puntano a individuare possibili biomarcatori che possono indicare quali sono i pazienti che rispondono di più al trattamento in modo da selezionare coloro che potranno beneficiarne maggiormente'', conclude.

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