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L'indagine
23 Settembre 2024 - 13:21
È emergenza totale nella sanità dell’area metropolitana di Napoli. Lo conferma una ricerca effettuata dalla Cisl Funzione Pubblica guidata da Luigi D’Emilio sulla situazione esistente negli ospedali e nelle Asl della città e del territorio provinciale, dalla quale vengono fuori numeri e carenze che la federazione definisce «spaventose, per quelle che comportano in termini di capacità di risposta alla domanda di salute e di costi pazzeschi che ne derivano di conseguenza».
Sulla base degli standard minimi di personale per gli anni 2022-2024 rispetto ai fabbisogni vigenti mancano complessivamente 18mila addetti tra AO, AOU e ASL. Nonostante la Regione Campania abbia la copertura economica solo per 8 mila assunzioni, neanche queste sono state interamente effettuate. Va altrettanto peggio per i posti letto. A fronte di 3 milioni di abitanti, su un fabbisogno di 10.413, come decretato dal piano ospedaliero, soltanto il 70% sono attivi.
«Appare chiaro ed evidente – sottolinea il leader della categoria D’Emilio – che sul nostro territorio non si riesce affatto a garantire l’offerta sanitaria. E questo produce carichi di lavoro spaventosi per il personale impegnato nelle varie strutture, un sovraffollamento inaccettabile dei pronto soccorso con la rete dell’emergenza in permanente difficoltà, e costi economici e sociali enormi. Basti pensare che dei 400 milioni spesi ogni anno per la migrazione, il 70% proviene dall’area metropolitana. Mentre quelli che non possono andare fuori a curarsi, sono costretti a restare a casa impegnando propri familiari per assisterli. Siamo davvero al caos totale».
L’indagine della Funzione Pubblica cita anche alcuni reparti mai aperti, se pure programmati, a causa di queste lacune. Tra questi, il pronto soccorso e l’ortopedia al San Giovanni Bosco, la chirurgia e la pediatria al Loreto nuovo, l’infettivologia pediatrica al Cotugno, la neurochirurgia, la ginecologia ed ostetricia al Monaldi, l’oncologia e la lungodegenza a Pozzuoli, l’oncologia a Giugliano, il pronto soccorso e la riabilitazione funzionale a Boscotrecase, la lungodegenza a Frattamaggiore.
«È un rosario infinito di carenze – aggiunge il segretario generale della Cisl Fp – a fronte del quale urge subito l’apertura di un confronto per definire un piano straordinario di assunzioni e l’attivazione di tutti i posti letto. Noi siamo pronti, persistendo il silenzio, ad una mobilitazione permanente. Non possiamo consentire – conclude D’Emilio - che a Napoli e sul suo territorio provinciale le persone non possano curarsi perché le istituzioni non fanno niente e debbano ricorrere alla sanità a pagamento o migrare in altre regioni. La salute è un diritto inalienabile, che deve essere difeso, tutelato e rispettato da tutti. I nostri concittadini non possono essere trattati come se vivessero nel quarto mondo. Non lo permetteremo».
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