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il giallo

Delitto tra i vicoli della Ferrovia, il raid dopo un misterioso furto

Due mesi fa Luigi Procopio era stato derubato di soldi e oggetti di valore

Delitto tra i vicoli della Ferrovia, il raid dopo un misterioso furto

NAPOLI. Due mesi fa Luigi Procopio, il 45enne ammazzato l’altro ieri sotto gli occhi del figlio 11enne e in mezzo alla folla della Duchesca, ha subito un clamoroso furto in casa: soldi e oggetti di valore per decine di migliaia di euro, sottratti dai ladri mentre nell’appartamento non c’era nessuno. Un episodio dai contorni ancora misteriosi, ma che alla luce dell’omicidio potrebbe assumere un rilievo diverso. Perché l’uomo, slegato da contesti malavitosi organici pur essendo imparentato con persone legate ai Mazzarella, è finito nel mirino dei killer, oltretutto in un periodo di stasi nella guerra con i Contini?

È possibile, secondo gli investigatori più esperti, che dietro l’incursione nell’appartamento e il delitto ci possa essere un presunto “sgarro” per un affare andato male. Cosicché una parte dell’indagine è orientata verso l’ambiente che frequentava l’uomo e non verso nemici di camorra. L’allarme è scattato alle 15 e 30 di lunedì in vico VII Duchesca per una segnalazione di colpi d’arma da fuoco e contemporaneamente per una forte agitazione in strada tra i passanti. Sul posto si sono precipitati i poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale della questura, che hanno constatato la veridicità della notizia e il decesso di Luigi Procopio.

Pochi minuti più tardi e nei vicoli a ridosso di piazza Garibaldi sono arrivati anche gli esperti della polizia scientifica e gli investigatori della sezione “Criminalità organizzata” della Squadra mobile della questura, che stanno conducendo le indagini guidati dal dirigente Giovanni Leuci e coordinati dal vice questore Giuseppe Sasso. Già sono state acquisite le immagini della videosorveglianza mentre partivano posti di blocco, controlli e l’ascolto di potenziali testimoni, tra cui i familiari della vittima. L’inchiesta è affidata ai pm della procura antimafia e non potrebbe essere diversamente considerata la dinamica di chiaro stampo camorristico.

Luigi Procopio, che non è mai stato denunciato o arrestato per camorra (va sottolineato), abitava all’Avvocata e in passato era finito sotto processo per contrabbando di sigarette insieme con persone di Forcella. Inoltre era imparentato indirettamente con uno zio degli Amoroso assassinato anni fa e con Salvatore Dragonetti, ucciso con settembre 2017 in vico Pergola, nel Borgo Sant’Antonio Abate.

Ma, almeno allo stato delle indagini, non sarebbero emersi collegamenti con quelle vecchie vicende. Diverso il discorso invece relativamente all’agguato cui scampò miracolosamente il 22 maggio 2022 in via Foria. Era fermo vicino a un’autovettura, all’incrocio tra via Foria e via Michele Tenore, quando gli si avvicinarono due uomini su uno scooter e contro di lui partirono ben 6 colpi di pistola. La macchina fu sforacchiata, l’allora 43enne rimase illeso. Una vicenda rimasta impunita, anche in quel caso forse originata da contrasti per vicende illecite o per questioni di soldi. Ma di sicuro il 45enne era tranquillo e girava senza problemi per il centro storico di Napoli: non pensava di essere nel mirino.

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