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Camorra

Clan Contini, sequestro da oltre 3,5 milioni

Nel mirino della finanza l’ex ristoratore, parente del boss, Massimiliano Di Caprio

Clan Contini, sequestro da oltre 3,5 milioni

Nel riquadro l’imprenditore, già arrestato a maggio scorso, Massimiliano Di Caprio

Figurano anche un lingotto d’oro e un Rolex tra i beni che i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata hanno sequestrato all’imprenditore Massimiliano Di Caprio, all’epoca dei fatti titolare di fatto della nota pizzeria “Dal Presidente” di via dei Tribunali. Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, e riguarda beni mobili e immobili, quote societarie, compendi aziendali e disponibilità finanziarie per un importo complessivo di oltre 3,5 milioni.

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Il 14 maggio scorso Di Caprio, detto “’a capretta”, il destinatario del provvedimento, insieme ad altre quattro persone, era stato sottoposto a una ordinanza applicativa di misure cautelari personali in quanto gravemente indiziato dei reati di trasferimento fraudolento di valori e auto-riciclaggio, aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità agevolativa dell’organizzazione camorristica clan Contini. Vennero sottoposti a sequestro (e contestualmente affidati ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale) la nota impresa di ristorazione dei Decumani, un’impresa di panificazione, un’agenzia viaggi e sette immobili che erano stati fittiziamente intestati a terzi anche per agevolare il raggiungimento delle finalità illecite del sodalizio e per il sostentamento dei detenuti e delle rispettive famiglie. Gli accertamenti economico-patrimoniali successivamente eseguiti nei confronti di uno degli indagati (tuttora ristretto in carcere) e dei componenti il suo nucleo familiare hanno evidenziato una palese sproporzione, nel periodo 2000- 2023, tra i redditi dichiarati e le relative possidenze mobiliari e immobiliari. Su queste basi è stato ora disposto il sequestro per sproporzione sia dei beni già vincolati, sia di ulteriori beni (due immobili, un orologio di marca Rolex, un lingotto d’oro e somme di denaro contante per 373.860 euro rinvenute in sede di perquisizione), della cui lecita provenienza l’indagato non ha fornito alcuna giustificazione. A maggio erano finiti invece in arresto Vincenzo Capozzoli detto “Enzo ’a miseria”, storicamente accostato al clan Contini; Massimiliano Di Caprio “’a caprett”, anch’egli già noto alle forze dell’ordine ma senza affiliazioni camorristiche; Deborah Capasso, moglie di Di Caprio, incensurata; Giulia Nappo, commercialista, e Guido Albano, poliziotto in servizio alla Stradale dopo un passato di brillante investigatore con decine e decine di arresti e operazioni antidroga a Napoli. L’attività investigativa avrebbe permesso di accertare l’intestazione fittizia a Deborah Capasso di due società operanti nel settore della ristorazione e panificazione per agevolare il raggiungimento di finalità illecite e per il sostentamento dei detenuti del clan e delle rispettive famiglie. L’impresa di ristorazione, che gestiva la pizzeria ai Decumani, sarebbe stata acquistata grazie all’apporto di Capozzoli.

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