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Il caso
10 Ottobre 2024 - 08:41
«Penso che l'arte contemporanea e le installazioni contemporanee debbano far discutere. Quindi il fatto che si discuta significa che l'opera ha raggiunto il suo obiettivo». Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, è lapidario in merito ai commenti, molti dei quali ironici, che sui social, circolano rispetto all'installazione “Tu si na cosa grande” che è stata inaugurata ieri in piazza Municipio. A suscitare il dibattito e anche polemiche la forma fallica dell'opera, soprattutto se vista di spalle. Il sindaco ha ricordato che l'artista, Gaetano Pesce «è stato uno dei grandi artisti mondiali, di origine napoletana, purtroppo scomparso e questa è l'ultima opera che ha disegnato, un'opera ha lasciato un segno, che fa discutere la città e questo per noi è un fatto positivo». Le prime immagini circolate da qualche giorno però hanno subito scatenato un polverone sui social, tra chi ironizza sull'aspetto fallico e chi critica le scelte dell'Amministrazione comunale sul fronte culturale. L’opera dello scultore e designer Gaetano Pesce, scomparso 6 mesi fa a New York, è stata curata da Silvana Annichiarico, e si compone di due opere in dialogo tra loro: una rivisitazione dell'abito di Pulcinella, di 12 metri di altezza, e due cuori rossi trafitti da una freccia, e rientra nel programma "Napoli Contemporanea" curato da Vincenzo Trione ed è costata 200mila euro. Ieri sera al taglio del nastro dell’opera che sarà esposta fino al 19 dicembre, una performance ideata dall’artista e realizzata dalle studentesse dei licei musicali cittadini. “Tu si' na cosa grande” ha preso il posto in piazza Municipio che per circa un anno era stato della "Venere degli stracci" di Michelangelo Pistoletto, installazione che nella sua prima versione è stata data alle fiamme da un senza fissa dimora. Scomparso lo scorso 3 aprile, Gaetano Pesce ha dedicato a Napoli il monumentale intervento, composto da due sculture in dialogo fra loro. La prima rivisita l’abito di Pulcinella che di notte è illuminato dall’interno. Di fronte all’abito c’è la seconda scultura, un cuore rosso alto 5 metri, a sua volta illuminato internamente nelle ore notturne e trafitto da una freccia metallica che lo sostiene, conficcata su una piattaforma di legno di forma triangolare. L’opera nel suo insieme simboleggia l’affetto che Gaetano Pesce provava per Napoli e per la sua regione, oltre che la ricerca delle sue radici. «Inizialmente quando l'ho vista ho pensato quello che hanno pensato anche gli altri. Penso che sia un pensiero che è arrivato a tutti ed è un pensiero molto napoletano. Lo dobbiamo prendere anche come un pensiero di buon augurio, ma, come ci sarà spiegato, l'idea è di una rappresentazione stilizzata del rapporto tra Pulcinella e il cuore dei napoletani» ha precisato poi Manfredi, a margine dell'inaugurazione. Manfredi ha ricordato che «tutto questo dibattito anche popolare lo trovo molto positivo. Discutere è importante, così come lo è coinvolgere le persone e anche criticare, è segno di una città viva». Il sindaco, nel riferire di essere rimasto «molto colpito» quando ha visto l'opera, ha tuttavia ricordato come Gaetano Pesce sia stato «il massimo esponente del design radicale con tante opere fortemente controverse e discusse e dunque non ci potevamo aspettare cose molto diverse. L'arte fa discutere, fa commentare, si parla di Napoli e per noi è un fatto positivo perché portiamo la città in in dibattito sull'arte».
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