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il caso

Castel dell’Ovo, lavori infiniti

Borgo invaso da abusivi e zozzoni

Castel dell’Ovo, lavori infiniti

NAPOLI. La città delle eterne contraddizioni, dell’indefinito, del caos elevato purtroppo a sistema specie a livello di scelte politico-istituzionali. Nel caso di cui trattasi, il video girato all’attenzione del deputato Francesco Emilio Borrelli e postato sulla sua pagina Facebook, rileva chiaramente della Ztl Area Pedonale di Borgo Marinari, che dovrebbe essere controllata dal “varco” posto al pontile di accesso a Castel dell’Ovo, e attiva ogni giorno 24h/24, è come l’…isola che non c’è. Molti, gli automobilisti che vanno e vengono dal sito monumentale, e non pensiamo affatto che siano residenti o domiciliati (se così, beati loro). «Non c’è ombra di controlli o un minimo di sorveglianza» è il leitmotiv di tanti turisti e visitatori comuni che, tra l’altro, devono “contrastare” una pletora di bancarellari, musicanti “di strada”, venditori di “cassette” ad alto volume e così via.

Tanto accade e oramai è…normalità, nel contesto di un inquieto scenario di precarietà di servizi (non mancano squarci di occupazione irregolare di suolo pubblico e angoli di parcheggio selvaggio), e di degrado ambientale, che si commenta da sé, “grazie” ai soliti zulù ed incivili di turno, che non sversano ma addirittura lanciano rifiuti vari sulle vicine scogliere, e nelle acque del mare appena antistante. Poi le mareggiate fanno il resto, con suggestive distese di spazzatura galleggiante. Lavori di manutenzione e valorizzazione del Castello medievale più antico di Napoli (XII secolo), sempre al palo o quasi. «Castel dell’Ovo è chiuso al pubblico dal 9 gennaio 2023 fino a data da destinarsi, per lavori di ristrutturazione», è una delle ultime informazioni (tra diverse), apparse sul portale del Comune. Ecco un accenno di dietrologia.

Come infatti da delibera dell’Ente locale, del 30 dicembre 2021, essa prevedeva 8 milioni di euro a valere sul Piano di sviluppo e coesione della città di Napoli, per interventi di restauro, conservazione e risoluzione di “problemi strutturali urgenti”, propedeutici ad un progetto “che deve essere di valorizzazione del luogo”, con la realizzazione, se non ricordiamo male di un Museo e di un “Palazzo dei convegni”, a seguito della valorizzazione di alcune sale ed ambienti interni. Secondo il primo cronoprogramma, gli interventi previsti con i fondi iniziali si sarebbero dovuti concludere a settembre 2024. Ma, intanto, salta fuori che tecnici subacquei avrebbero scoperto danni al pregevole sito, rimasti sotto il livello del mare, per cui non si esclude che il Comune di Napoli avrebbe chiesto altri finanziamenti al Ministero della Cultura. Per il “fine lavori” (3° ed ultimo lotto), e se tutto procedesse regolarmente, si parla ora di tutto il 2025.

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