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Scarcerata lady De Martino

Tensione a Ponticelli, Maria Pignatiello ottiene i domiciliari dopo il blitz di inizio mese

Scarcerata lady De Martino

NAPOLI. La moglie del ras ottiene i domiciliari anzitempo e a Napoli Est è subito alta tensione. Maria Pignatiello, 29enne consorte del ras detenuto Giuseppe De Martino, figura di spicco del clan degli “Xx”, ieri mattina ha ottenuto gli arresti in casa nella propria abitazione di Ponticelli. Una decisione, quella del gip, arrivata nonostante le pesanti accuse spiccate dalla procura a carico della donna: associazione per delinquere di tipo mafioso e tentata estorsione. I legali di Pignatiello, gli avvocati Giuseppe Perfetto e Giacomo Pace, hanno però sostenuto e dimostrato, in sede di interrogatorio di garanzia, che la condizione della loro assistita, madre di un bimbo di appena cinque anni, non era compatibile con la custodia in carcere.

Il ritorno di lady De Martino a Ponticelli potrebbe però adesso innescare più di qualche fibrillazione negli ambienti criminali della zona. Maria Pignatiello era finita in manette nel colossale blitz di inizio mese. Rappresentano infatti un ottimo risultato per lo Stato i 60 arresti, su 75 indagati complessivamente (di cui 15 a piede libero), un tentato omicidio risolto e due associazioni per delinquere dedite ai furti e ai “cavalli di ritorno” sgominate. Senza contare i traffici di sostanze stupefacenti, appoggiati su piazze di spaccio fisse e mobili, chiariti e la ricostruzione della dinamica precisa dei lanci di bombe reciproci. Sono stati i poliziotti della “Criminalità organizzata” della Squadra mobile a condurre le indagini culminate nel blitz.

In carcere o ai domiciliari o liberi, hanno avuto la notifica del provvedimento anche alcuni dei capi dell’organizzazione, primo tra tutti Marco De Micco, mentre tra le file del gruppo alleato destinatari del provvedimento restrittivo sono stati Francesco De Martino e il figlio Salvatore De Martino. Quattro pentiti hanno collaborato all’inchiesta coordinata dalla Dda: Rosario Rolletta (reo confesso del ferimento di Luigi Aulisio detto “Alì”), Antonio Pipolo, Giuseppe Veneruso ed Eduardo Fiorentino Mammoliti. L’indagine, condotta tra il 2021 e il 2022, ha documentato l’intensa operatività di un asse camorristico riconducibile ai gruppi De Micco (“Bodo”) e De Martino (“Xx”), referenti a Ponticelli del clan Mazzarella.

Ma le investigazioni hanno dimostrato pure, al termine della contrapposizione tra i D’Amico (“Fraulella”) e i De Micco, a Ponticelli abbiano assunto un ruolo di primo piano i De Luca Bossa che, unitamente alle famiglie Minichini, Casella, Aprea e Cuccaro, sono espressione dell’ Alleanza di Secondigliano. In questo contesto li De Martino, anch’essi colpiti dalle inchieste giudiziarie, hanno dovuto accettare un’alleanza di compromesso i De Luca Bossa per la spartizione dei proventi derivanti dalle attività illecite. Ma la pax è durata poco.

Tra gli eventi che c’è il tentato omicidio di Aulisio Luigi, esponente del clan Casella. L’asse criminale De Micco-De Martino era ormai riuscito a gestire l’intera filiera del narcotraffico, dall’approvvigionamento di ingenti quantità di sostanze stupefacenti di tipo pesante, ma anche di tipo leggero.

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