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L'inchiesta

Fiumi di coca all’Arenaccia, un filo porta al clan Contini

Fari puntati sui legami tra l’insospettabile corriere e i due ras della holding

Fiumi di coca all’Arenaccia, un filo porta al clan Contini

Nei riquadri gli arrestati Alessandro Corrado, Rosario De Angelis e Antonio Di Matteo

“’O nano” e “’o pipistrello”, al secolo Alessandro Corrado e Rosario De Angelis, erano i capi dell’organizzazione di trafficanti internazionali smantellata dalla guardia di finanza e dalla polizia con tre anni d’indagine e costata le manette a 15 persone mercoledì scorso. Tutto cominciò nel 2021 grazie a un’intuizione degli investigatori del commissariato Vasto-Arenaccia (con il sostituto commissario Pasquale Russo), che proprio in via Arenaccia fermarono per un controllo Antonio Di Matteo a bordo di una Nissan Juke: un incensurato che frequenta De Angelis, ritenuto vicino ad ambienti legati ai Contini. Perquisendo l’auto fu scoperto un doppiofondo in cui erano nascosti più di 100mila euro, una somma spropositata se si pensa che l’uomo non aveva reddito. A quel punto entrò in scena la sezione “Criminalità organizzata” della Squadra mobile della questura che, in tandem con i poliziotti della squadra giudiziaria di VastoArenaccia, fece partire una serie di intercettazioni telefoniche ambientali rese difficili dalla prudenza dei capi dei due gruppi sgominati tre giorni fa: quello con base all’Arenaccia e l’altro ben radicato a Torre Annunziata, capeggiato dai cognati Nino Gemignami e Giuseppe Panariello. In sostanza, sia Alessandro Corrado che Rosario De Angelis che i loro omologhi torresi utilizzavano dispositivi criptati all’avanguardia per eludere eventuali indagini a carico. Fino a quando, bucati server, gli investigatori hanno acquisito dati importanti e hanno letto frasi inviate per sms che, corroborate da riscontri, rappresentano elementi di prova per la pubblica accusa: “amò prenota per uno, ho due persone”; “ci vediamo alla solita ora dell’ultima volta”; “amò, ora resta 35,5, se vuoi sapere di più scrivimi sull’altra nuova. Ora la butL’INCHIESTA Droga tra Napoli e l’hinterland, la svolta dopo il sequestro di 100mila euro Fiumi di coca all’Arenaccia, un filo porta al clan Contini to”. Ferma restando per tutti gli indagati la presunzione d’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva. Nella vicenda giudiziaria ha avuto un peso un singolare e brutto episodio di cronaca: l’uccisione di un gabbiano nell’estate del 2021 a Capri, che condusse i militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Napoli, diretti dal colonnello Paolo Consiglio, e i poliziotti della Squadra mobile di Napoli, guidati dal dirigente Giovanni Leuci, a condurli sulle piste del principale indagato nel procedimento. Alessandro Corrado, 46 anni, è stato identificato anche grazie alla partecipazione all’evento che lo ha visto coinvolto in una rissa tra italiani e spagnoli sulla spiaggia di Marina Grande dopo l’uccisione a colpi di pietra di un gabbiano “colpevole” di avergli scippato il panino. I finanzieri e i poliziotti, in collaborazione con il Servizio centrale investigazione criminalità organizzata delle fiamme gialle, lo hanno localizzato e pedinato dopo l’episodio che ha avuto una vasta eco, in particolare sui social network con dei video. A “’O nano”, conosciuto pure come “Rolex”, i finanzieri hanno sequestrato un bar e una pizzeria di via Arenaccia, in cui teneva summit e incontri con i clienti interessati ad acquistare droga.

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