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Pizzo nel negozio di Soccavo, stanato il figlio del ras Belluno

Estorsione in via dell’Epomeo, la svolta grazie alla denuncia della vittima

Pizzo nel negozio di Soccavo, stanato il figlio del ras Belluno

NAPOLI. Credeva che sarebbe stata un’estorsione facile-facile. Aveva così agganciato telefonicamente la vittima designata, un commerciante di via dell’Epomeo, e, ottenuto l’incontro, ha subito manifestato le proprie intenzioni: «Manda qualcosa dentro per i carcerati». Vincenzo Belluno, 47enne figlio del defunto ras di Soccavo Mario Belluno “Squaglietta”, non aveva però fatto i conti con il coraggio dell’imprenditore, che già dopo poche ore si è presentato dai carabinieri per sporgere una circostanziata denuncia.

La svolta nelle indagini non si è fatta attendere ed è arrivata ieri mattina con la cattura del presunto aguzzino di Napoli Ovest. A stringere le manette ai polsi di Belluno junior sono stati i carabinieri del nucleo Operativo della compagnia Bagnoli, i quali all’alba di ieri hanno eseguito un’ordinanza cautelare della custodia cautelare in carcere emessa dal gip Della Ragione su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Il 47enne dovrà adesso difendersi dalla pesante accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

L’attività investigativa condotta dal nucleo Operativo della compagnia Bagnoli, supportato dalla stazione dei carabinieri Rione Traiano, si è sviluppata tra il 28 agosto 2023, giorno della denuncia della vittima, e ottobre 2023, ed è stata originata dalla querela sporta dall’imprenditore locale, titolare di un’attività commerciale in via dell’Epomeo, a seguito delle ripetute richieste estorsive ricevute. Le successive indagini esperite hanno consentito di raccogliere gravi e diversi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato.

In particolare, grazie alla visione delle immagini di videosorveglianza della zona, si è potuto risalire al veicolo utilizzato per la commissione del reato, consentendo la completa identificazione dell’indagato e il successivo riconoscimento sia da parte della vittima che da un suo dipendente. Stando a quanto raccontato dalla vittima, Vincenzo Belluno si sarebbe presentato una prima volta nel negozio, ma non trovandolo in sede l’avrebbe contattato telefonicamente, per poi tornare sulla scena qualche ora più tardi. A quel punto il presunto aguzzino avrebbe quindi manifestato la propria pretesa senza tanti giri di parole: «Mi chiese di dare una somma non specificata di denaro per i carcerati. Gli risposi che al momento non potevo dare niente per la crisi economica in corso.

A quel punto questa persona si è allontanata a bordo di una Smart». Proprio seguendo gli spostamenti della piccola utilitaria gli investigatori dell’Arma sono poi riusciti ad arrivare all’identificazione di Vincenzo Belluno. Il 47enne negli anni scorsi era più volte balzato alla ribalta della cronaca, soprattutto per reati contro il patrimonio. Il “pezzo da novanta” era però il padre, il ras Mario Belluno “Squaglietta”, storico referente del clan Grimaldi di Soccavo per quanto riguardava la riscossione del pizzo. Stando alle ultime informative di pg e alle dichiarazioni dei neo pentiti, il gruppo Belluno si sarebbe avvicinato oggi ai Troncone di Fuorigrotta.

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