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I verbali inediti
17 Ottobre 2024 - 09:51
Nei riquadri il pentito Fiorentino Eduardo Mammoliti, la vittima Rosario Rolletta (anch’egli collaboratore) e gli imputati Giuseppe Righetto e Nicola Aulisio
NAPOLI. L’ultimo super pentito della mala di Napoli Est getta nuove luci sulla faida di Ponticelli e lo fa ricostruendo quelle che, a suo dire, sarebbero state le fasi preliminari e organizzative del tentato omicidio di Rosario Rolletta “’o friariello”.
Fiorentino Eduardo Mammoliti, fino a pochi mesi fa uomo di punta del clan De Luca Bossa, rende un altro interrogatorio e il verbale in questione ieri mattina è stato depositato nel processo di appello che vede alla sbarra, in qualità di imputati, i presunti esecutori materiali Giuseppe Righetto “’o blob” e il rampollo Nicola Aulisio, entrambi appartenenti al cartello criminale che da anni di contrappone ai De MiccoDe Martino.
È il 24 maggio scorso quando Mammoliti, fresco collaboratore di giustizia, rivela ai pm della Dda di Napoli le informazioni in proprio possesso: «Agli inizi del 2022 - ha messo a verbale - mentre ero detenuto, sono stato contattato in videochiamata da Luigi Austero e Luca Concilio, che mi chiesero appoggio nella mia abitazione a Caravita per commettere l’omicidio di Rosario Rolletta detto “friariello”, affiliato al clan De Micco De Martino, in cambio di una grossa somma di denaro non specificata e un viaggio per mia moglie e i miei figli».
Mammoliti non avrebbe però accettato la proposta: «Io ho rifiutato dicendo che volevo tenere fuori mia moglie da questa faccenda. Io gli consigliai di farlo fuori rivolgendosi ad Antonio Terracciano, che quasi tutte le sere forniva a Rolletta la cocaina per suo uso personale, suggerendo di avvelenare le dosi destinate a lui. Loro mi dissero che ci avrebbero pensato, ma seppi che Rolletta era stato sparato».
Il racconto del neo collaboratore di giustizia è poi proseguito con ulteriori dettagli sul conto dei due imputati: «Poco dopo in carcere vennero Giuseppe Righetto e suo nipote Nicola Aulisio, arrestati come autori materiali del tentato omicidio di Rosario Rolletta e di tale Rodolfo Cardone. Righetto mi disse che suo nipote Aulisio non c’entrava nulla con il tentato omicidio di Rolletta. Dopo cinque-sei mesi fu arrestato Luigi Austero, che mi disse che con Righetto in auto c’erano lui e Luca Concilio durante l’agguato e che effettivamente Aulisio non c’entrava con il tentato omicidio di Rolletta, ma era coinvolto in quello di tale Cardone».
Lo stesso “friariello” in tempi recenti si è autoaccusato dell’agguato, poi fallito, a Luigi Aulisio, padre di Nicola. Per il tentato omicidio di “Alì”, compagno di una figlia del defunto ras Salvatore Casella “paglialone”, sono indagati in cinque: Salvatore De Martino, Rosario Rolletta, Alessio Velotti, Ciro Uccella e Salvatore Cardillo. La tesi dell’accusa, da dimostrate in giudizio con la presunzione d’innocenza degli indagati, è che il clan degli “Xx” non aveva un obiettivo preciso tra i nemici da eliminare. Lo ha sostenuto il collaboratore nel corso di uno dei degli interrogatori resi al pm. La vittima lo aveva capito: intercettato a casa, affermava che nessuno conosceva i suoi spostamenti e non era abitudinario.
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