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17 Ottobre 2024 - 13:22
Il presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia della Federico II, Giovanni Esposito
«Migliora certamente la qualità della selezione, dopo sei mesi ci sarà una scrematura ma la qualità dei selezionati sarà più alta». Lo sottolinea all'Adnkronos Giovanni Esposito, cardiologo e presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia della Federico II, a proposito dello stop al test d'ingresso alla Facoltà di Medicina.
«Però ci sono altri elementi che andranno valutati, per esempio ci sono atenei in cui gli esami del primo anno sono diversi, il percorso andrà uniformato», ha spiegato il presidente.
«Se poi tutti saranno bravi e si andrà oltre il tetto dei 25 mila ammessi (si potrebbe anche andare oltre i 60 mila papabili) dovremo procedere a un test, che è già previsto. In ogni caso sarà un test posticipato di sei mesi rispetto a quanto avvenuto sinora, però verterà su argomenti di esame e non più un test generico. Però c'è il rischio che chi, escluso dalla selezione, poi non voglia iscriversi a facoltà diciamo affini, perda un anno, mentre prima chi non superava il test d'ingresso, poi sceglieva magari un percorso diverso, ora dopo aver sostenuto i primi esami, invece sarà obbligato ad immatricolarsi magari a Biologia o Biotecnologia e ci sarà un numero forse eccessivo di biologi, biotecnologi. Sarà una scelta un po' obbligata».
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