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Droga da Spagna e Olanda, prima stangata per la holding

Il ras Cortese condannato a 20 anni, l’ex broker Carbone rimedia 5 anni

Droga da Spagna e Olanda, prima stangata per la holding

NAPOLI. Fiumi di hashish e cocaina da Spagna e Olanda per invadere le piazze di spaccio di mezza Napoli e provincia, arriva la stangata per i nuovi narcos. Ieri pomeriggio si è concluso il processo celebrato con il rito abbreviato innanzi al gup Logozzo e quella che ne è venuta fuori è stata una vera e propria mazzata: ben diciannove le condanne disposte dal giudice, per un ammontare di quasi 180 anni di carcere. La pena più alta è stata quella inflitta a Giovanni Cortese “’o cavallaro”, volto storico del clan Di Lauro, che ha incassato vent’anni di reclusione. È invece riuscito a limitare i danni l’ex broker del narcotraffico internazionale, oggi pentito, Bruno Carbone.

Queste, nel dettaglio, le condanne inflitte ieri dal gup del tribunale di Napoli: Francesco Addamiano, 8 mesi; Bruno Carbone, 5 anni e 4 mesi; Giovanni Cortese, 20 anni; Errico D’Ambrosio, 5 anni e 9 mesi; Daniele Della Monica, 8 mesi; Salvatore Della Monica, 16 anni; Vincenzo Della Monica, 18 anni e 8 mesi; Raffaele De Sica, 17 anni e 4 mesi; Nicola Di Casola, difeso dagli avvocati Antonio Rizzo e Leopoldo Perone, 14 anni e 8 mesi a fronte di una richiesta di 18 anni; Carlo Esposito, difeso dagli avvocati Luca Mottola e Raffaele Chiummariello, 1 anno e 1 mese in continuazione con altra sentenza; Roberto Merolla, difeso dagli avvocati Marco Bernardo e Antonio Pollio, 8 anni e 2 mesi e per lui l’accusa di capo e promotore è stata derubricata in quella di partecipe; Michele Nacca, difeso dagli avvocati Perone e Domenico Dello Iacono, 10 anni e 8 mesi a fronte di una richiesta di 20 anni; Alessio Onorato, 2 anni e 8 mesi; Antonio Pagliarani, 2 anni e 10 mesi; Antonio Pinto, 4 anni e mesi; Emanuele Pisa, 12 anni e 4 mesi; Giuseppe Rocco (unico imputato ad aver fin qui ottenuto i domiciliari), difeso dall’avvocato Rocco Maria Spina, 8 anni; Sebastiano Romeo, 2 anni e 1 mese; Domenico Stefanelli, 9 anni e 4 mesi.

Il processo traeva spunto dall’inchiesta culminata nel blitz di gennaio scorso, quando in manette finirono quasi trenta persone. I carabinieri, coordinati dalla Dda, hanno ribattuto con investigazioni ad alto livello e avevano azzerato i due gruppi che agivano sull’asse Barcellona-Amsterdam-Napoli. Tra gli indagati spiccavano nomi noti alle forze dell’ordine come Giovanni Cortese “’o cavallaro” di Secondigliano, storico fedelissimo dei Di Lauro, Carlo Esposito “’o chiatto” di Pianura e Vincenzo Della Monica “’o Gabibo Just”. La droga, soprattutto hashish e cocaina in quantità industriale, era ordinata e acquistata attraverso una serie di comunicazioni tra sodali con criptofonini inizialmente inattaccabili. Poi la rete “Encrochat” è stata bucata nel corso delle indagini per rintracciare Bruno Carbone, latitante di lusso a Dubai e braccio destro dell’ex re del narcotraffico Raffaele Imperiale, e le intercettazioni hanno permesso agli inquirenti di risalire ai due gruppi, separati nelle attività illecite ma in affari tra loro. Nell’inchiesta compare anche il Parco Verde di Caivano.

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