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L'appello dell’Arcivescovo: la guerra è una pazzia

La lettera di Battaglia ai ministri del G7

L'appello dell’Arcivescovo: la guerra è una pazzia

NAPOLI. "La guerra è una pazzia". Si intitola così l'appello scritto dall'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, rivolto ai ministri della Difesa dei Paesi del G7 riuniti a Napoli. "È in corso in questi giorni qui a Napoli, città del Mediterraneo, città di pace, crocevia di uomini e culture, il G7 dei ministri della Difesa. Viviamo tempi faticosissimi - scrive monsignor Battaglia -, in cui la guerra, le guerre, sembrano prevalere sulla pace. Tempi in cui la terza guerra mondiale sembra sempre meno a pezzi ma più compatta e tragicamente possibile. Anche la speranza è messa a dura prova.

Ma i grandi e i potenti della terra, invece di mettersi in ascolto del grido di dolore delle innumerevoli vittime innocenti, sono sempre più determinati nella logica delle armi e della guerra. Anche il nostro ministro della difesa Crosetto ha lamentato il fatto che l’Italia non raggiunge il 2% del PIL per la spesa della Difesa. Armi, armi. Sempre più armi. Faccio mie le parole di papa Francesco, del 24 marzo 2022: 'Io mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si sono impegnati a spendere il 2% del Pil per l’acquisto di armi come risposta a questo che sta accadendo, pazzi!'. Sì, la guerra è una pazzia, ‘alienum est a ratione’, ci ricordava papa Giovanni XXIII nella Pacem in Terris. E oggi la situazione è estremamente più tragica".

L'arcivescovo di Napoli sottolinea che "non si tratta solo di un appello di credenti: l’invito a tagliare le spese militari lo abbiamo sentito anche da autorevoli scienziati e premi Nobel. Non possiamo lasciarci travolgere dalla rassegnazione o dall’abitudine alla guerra. Sarebbe un tradimento dell’umanità e dello stesso Vangelo. Questa è la prospettiva, l’impegno e la luce che dobbiamo seguire. E che auguro anche ai ministri della difesa del G7.

Signori ministri, vi auguro di essere sempre più a servizio dei popoli e di chi, tra la vostra gente, rischia di essere ancor più messo ai margini da un’economia di guerra, che produce morte, e semina vittime non solo nei territori dei conflitti. Vi auguro di essere servi della ragione e di evitare con tutti gli sforzi possibili la pazzia delle spese militari e della guerra. Nel solco dei tanti appelli di Papa Francesco, anche io oggi vi supplico in nome del popolo della pace, più numeroso di quello che sembra, e vi dico con umiltà: ministri della Difesa, l’unico modo di difendere i vostri popoli e di servire la giustizia è difendere la pace, ad ogni costo, senza se e senza ma".

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