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La cerimonia

Policastro: «Basta fango contro i magistrati»

Il neo procuratore generale: «Chi pensa di indebolire il potere giudiziario sbaglia»

Policastro: «Basta fango contro i magistrati»

Il procuratore generale Aldo Policastro

NAPOLI. «Se qualcuno pensa di favorire la democrazia indebolendo il potere giudiziario, si sbaglia e se ne accorgerà». Con queste parole si è presentato ieri mattina Aldo Policastro nel corso della cerimonia di immissione in ruolo come procuratore generale presso la corte di appello di Napoli. Policastro proviene dalla Procura di Benevento, dove ricopriva il ruolo di vertice. «Sta a noi magistrati riprendere le fila del discorso interrotto - ha detto il neo procuratore generale - e restituire la fiducia che il popolo italiano ci chiede. Ma non meritiamo il fango che ci viene riversato quasi quotidianamente addosso».

Nel corso del suo lungo discorso, Aldo Policastro ha ringraziato i predecessori Luigi Riello e Antonio Gialanella «che mi lasciano una Procura Generale centrale nel distretto, un punto di riferimento». Tra i ringraziamenti, anche quelli a Padre Alex Zanotelli e don Luigi Ciotti, presenti in sala, così come al compianto procuratore aggiunto Filippo Beatrice e all’avvocato Vittorio Della Pietra, scomparsi di recente.

«Mai rinuncerò alla tutela degli ultimi» ha sottolineato Policastro, ricordando che il territorio di giurisdizione «non è solo Napoli, ma anche Avellino, Benevento e Caserta». In particolare «sul litorale di Castel Volturno si gioca il futuro della provincia di Caserta e della Campania. Il litorale va difeso da reati ambientali». «Nessun contrasto, noi applichiamo solo la legge. Non possiamo ascoltare altri poteri». Ha poi aggiunto a margine della cerimonia di immissione in ruolo come Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Napoli.

Come magistrati «siamo soggetti solo alla legge - ha aggiunto - e per legge intendiamo anche il diritto eurocomunitario. La Costituzione ci impone di applicare la legge e siamo soggetti solo alla legge. Altri poteri non li possiamo ascoltare». Il riferimento è alla vicenda della sentenza che ha annullato il trasferimento dei migranti in Albania. «Va bene criticare i provvedimenti, ma si rispettino i limiti».

Policastro ha poi aggiunto: «A mio parere ci sono attacchi, li leggiamo, e polemiche a mio parere ingiustificate. I magistrati applicano le norme, chi non è d’accordo può impugnare la decisione, può anche criticare il provvedimento. Da quando sono entrato in magistratura sono sempre stato convinto che i provvedimenti dei giudici possono essere criticati e discussi, ma la continenza, l’attenzione e i limiti vanno rispettati. Il potere giudiziario che è un servizio ma anche un potere va distinto dall’Esecutivo e dal Legislativo, ed ha una sua autonomia a cui non vogliamo rinunciare».

«Il procuratore generale di Napoli, Policastro, si abbandona a ulteriori polemiche, difendendo l’indifendibile. Un episodio sconcertante che non ci lascia sereni per la gestione della giustizia nel nostro Paese», dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. Parole distensive invece da Carmine Foreste, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli: «Siamo pronti a dare un contributo positivo».

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