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Indagine di Libera
23 Ottobre 2024 - 08:29
NAPOLI. Napoli città difficile soprattutto se si guardano con una lente d’ingrandimento quelli che sono considerati come problemi sociali presenti e persistenti in grando di cambiare il sentire quotidiano di tantissime persone: pizzo e usura. C’è uno studio che restituisce la lettura delle risposte di 412 operatori economici di Torino, Firenze e Napoli intervistati da volontari dell’associazione Libera che hanno condotto un’inchiesta “su strada”, incontrando complessivamente 1.356 operatori economici.
Per il 44,33% degli operatori economici napoletani il pizzo è un problema “abbastanza”serio; meno allarmante il quadro a Torino e Firenze, con il 17,89% e il 16,84% rispettivamente. Inoltre nel capoluogo napoletano, il 40,21% dei rispondenti ritiene che l’usura sia “abbastanza” diffusa, e un ulteriore 16,49% la considera “molto” presente, facendo della città partenopea il luogo in cui questo fenomeno è percepito con maggiore intensità.
A confronto, è ritenuta abbastanza diffusa dal 30% dei torinesi e molto dal 3,21%. Tra coloro che hanno risposto a Firenze, l’usura è abbastanza diffusa per il 20% e solo l’1,06% ritiene che sia un problema “molto” serio nella propria città. Diversificate anche la percezione sui fenomeni corruttivi: tra le città, il 73,96% dei rispondenti a Firenze crede che la corruzione per ottenere appalti pubblici sia “molto” o “abbastanza” diffusa, con uno scarto percentuale di 10 punti rispetto a Napoli (63,92%) e Torino (63,76%).
Questi i numeri di un dossier che Libera ha presentato ieri mattina presso l'Università di Torino. Il dossier “Linea Libera. Estorsione, usura e corruzione. Conoscere per contrastarle” è frutto dell’analisi di un’indagine promossa da Libera in collaborazione con il dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino e realizzata grazie al contributo del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo.
«Le mafie e la corruzione- spiega Libera- sono fenomeni che influenzano profondamente il tessuto economico e sociale e che minano la fiducia nelle istituzioni. In un contesto così complesso e delicato, comprendere la percezione e l’esperienza degli operatori economici in tema di mafie e corruzione diviene cruciale per sviluppare politiche efficaci di prevenzione e contrasto. Gli operatori economici, come imprenditori e professionisti, occupano una posizione privilegiata per osservare ma anche per subire direttamente gli effetti della presenza mafiosa e delle pratiche corruttive. Gli imprenditori sono infatti spesso le prime vittime di pratiche illecite, ma possono anche diventare, in alcune circostanze, complici o beneficiari involontari di tali meccanismi».
Le esperienze raccontate sono alla base di una campagna di sensibilizzazione, promossa da Libera a livello nazionale, che mira a stimolare l’adozione di buone pratiche, lontane dalla sottovalutazione, per aiutare gli imprenditori a non sentirsi soli e isolati dinanzi a questi fenomeni, conoscere gli strumenti a loro disposizione e giungere quindi a segnalazioni o denunce consapevoli.
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