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malanapoli
25 Ottobre 2024 - 08:33
NAPOLI. La città violenta, ancora una volta. A provocare dolore e lacrime questa volta sarebbe stato un litigio feroce tra giovanissimi di due diversi quartieri per motivi banali, forse uno sguardo di troppo o mezza frase offensiva. Così Napoli si è risvegliata nuovamente con l’angoscia per la morte di un minorenne: un 15enne del rione Sanità che andava a scuola e lavorava, figlio di un ristoratore e componente di una famiglia di incensurati. Ieri notte Emanuele Tufano era con due amici anch’essi senza precedenti e fuori zona i tre probabilmente si sono imbattuti in coetanei del quartiere Mercato scesi di casa armati, avendo la peggio.
Almeno due di essi avevano addosso altrettante pistole e hanno inseguito sia il ragazzino, sparandogli alla schiena mentre fuggiva su uno scooter, che M.V. 16 anni, e N.G., 14enne, in sella a un altro motorino: uno centrato al braccio sinistro e l’altro rimasto miracolosamente illeso a parte escoriazioni in vari punti del corpo per una caduta. Sono stati loro a riferire agli investigatori, in possesso anche di immagini della videosorveglianza, cos’era successo in vico Carminiello al Mercato all’angolo con corso Umberto I intorno all’una e 45. Si sarebbero trovati accerchiati: in sei contro una decina di ragazzi più o meno della stessa età che non conoscevano.
Non c’entrerebbero i social: nessun appuntamento, nessun chiarimento. Le indagini sono partite immediatamente e tuttora continuano a spron battuto. È ragionevole pensare che, guardando ai risultati positivi ottenuti per quasi tutti i casi analoghi accaduti negli ultimi tempi, i poliziotti della sezione “Omicidi” della Squadra mobile risalgano agli autori dell’omicidio e dei due tentati omicidi. A sparare ben 12 volte, nel corso di un inseguimento da brividi proseguito per circa 200 metri, sarebbero stati in due a giudicare dai bossoli di calibro differente trovati a terra e sequestrati.
I pistoleri hanno fuoco all’impazzata, come dimostrano i finestrini forati di quattro auto parcheggiate, andando a segno tre volte: un solo colpo ha stroncato la vita di Emanuele, studente alle superiori e meccanico saltuario in un’officina, mentre due proiettili hanno centrato in maniera non grave M.V. al braccio. A coordinare il lavoro degli specialisti della questura ci sono i pm della Dda e della procura per i minorenni. Dalle immagini dei negozi della zona acquisite qualcosa sarebbe emerso. In serata è stato intanto interrogato un 15enne che poco prima ha avuto una discussione con la vittima.
Una delle piste conduce a una babygang del Mercato, senza escludere un coinvolgimento di ragazzi di Forcella e del centro antico. Le vittime, tutti residenti tra la Sanità e Capodimonte, erano insieme ad altri amici che la polizia sta convocando. «Ti chiediamo scusa per i tuoi sogni spezzati», ha scritto in un post una professoressa di Emanuele.
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