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L'inchiesta
27 Ottobre 2024 - 10:23
_ Le indagini sul caso sono state condotte dai poliziotti della Squadra mobile di Napoli
NAPOLI. Neanche il tempo di riassaporare il gusto della libertà che per il presunto babykiller dei vicoli sono di nuovo scattate le manette. Scarcerato l’11 ottobre scorso dopo essere stato scagionato dal Riesame dall’accusa di aver quasi ucciso a colpi di pistola un ventenne in via Foria, il 14enne del rione Amicizia, E.S., è stato nuovamente arrestato. L’adolescente vicino al clan Marigliano delle Case Nuove è finito in manette insieme ad altri due complici, entrambi sedicenni, uno dei quali già fermato insieme a lui per il raid del mese scorso.
I componenti della gang sono a vario titolo sospettati di aver messo a segno una lunga serie di sparatorie, scippi, stese e, per i due sedicenni, un tentato omicidio. Le indagini sono state condotte dalla polizia di Stato, che venerdì ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in un carcere, emessa dal gip del tribunale per i Minorenni di Napoli, nei confronti dei tre ragazzini, di cui due già gravati da altra misura cautelare e un terzo, E.S., che era in stato di libertà, per i reati di tentato omicidio aggravato, detenzione di armi da sparo, furto con strappo, ricettazione e lesioni.
Le indagini, condotte dagli agenti della Squadra mobile e coordinate dalla procura per i Minorenni, ha consentito di accertare che, tra maggio e luglio scorsi, gli indagati si erano resi protagonisti di gravi fatti di sangue commessi mediante l’utilizzo di armi da fuoco nonché di reati contro il patrimonio tra i quartieri Vicaria, Vasto ed Arenaccia in luoghi affollati di giovani.
Secondo quanto emerso dalle indagini, oltre ad aver commesso furti con strappo ai danni di turisti e cittadini, tutti avvenuti in zone centrali della città, utilizzando veicoli provento di furto e adoperando ciclomotori provento di pregresse rapine, i tre minori della gang avrebbero esploso più colpi di pistola, nel cuore della notte, contro alcune persone risultate poi completamente estranee agli ambienti criminali.
Di quest’ultima accusa rispondono però soltanto i due sedicenni. I tre presunti componenti della gang si trovano adesso in altrettanti istituti minorili in attesa che vengano fissati gli interrogatori di garanzia. E.S. era già balzato alla ribalta della cronaca nelle settimane scorse. Aveva giurato fedeltà al gruppo Marigliano delle Case Nuove, paranza controllata dal clan Contini, tanto da tatuarsi sulla mano le iniziali della famiglia “F.M.”. A soli 14 anni aspirava a diventare un boss.
E forse era già nel mirino di un clan rivale. Il provvedimento di fermo gli era stato notificato il 25 settembre dai carabinieri del nucleo Operativo della compagnia Napoli Stella e dalla polizia. L’adolescente era accusato dalla procura per i Minorenni di essere l’autore del tentato omicidio a colpi di pistola del ventenne Ciro De Rosa. Reato «aggravato dal metodo mafioso». E non si esclude che, proprio a causa delle sue malefatte, fosse finito in cima alla lista dei cattivi stilata dal capo di un gruppo malavitoso con cui è in corso una faida. Il 14enne era descritto da chi indaga come spregiudicato e senza controllo.
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