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29 Ottobre 2024 - 11:44
Il governatore Vincenzo De Luca
NAPOLI. «Non so più, per la verità, qual è più la mia parte politica. Sono un po' contrastato diciamo». Questo un passaggio, quello più politico, del discorso tenuto dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a Città della Scienza in occasione della Cerimonia del Giuramento d'Ippocrate dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Napoli. Sullo sfondo c’è lo scontro con il Pd sul terzo mandato.
La norma che permetterà al governatore di ricandidarsi nuova mente alla guida di Palazzo Santa Lucia è arrivata ieri in commissione Affari costituzionali. Si tratta di quello che qualcuno ha ribattezzato “lodo Zaia”, cioè il cavillo già utilizzato dal governatore veneto che già sta svolgendo il suo terzo mandato. Si tratta del recepimento della norma nazionale risalente al 2004 che impedisce ai presidenti della Giunta regionale di essere rieletti dopo aver già effettuato due mandati. Ebbene: recependo oggi la legge, questa non avrà effetto retroattivo e di fatto “azzera” i precedenti mandati di De Luca.
LEGGE ELETTORALE E AUTONOMIA In Commissione è stata presentata da Mario Casillo (Pd) anche proposta di legge per modifiche alla legge elettorale regionale, in particolare: l’eliminazione del limite del 65% del premio di maggioranza; l’introduzione della definizione della soglia di sbarramento al 3%, già contenuta nel testo vigente, eliminando la possibilità di derogare alla stessa nel caso di collegamento ad un candidato presidente che ottenga il 10% dei voti e l'ineleggibilità dei sindaci dei Comuni campani e non solo di quelli dei Comuni superiori ai 5mila abitanti. Norma, quest’ultima, contestata dal centrodestra che chiede anche una soglia di sbarramento più alta.
Infine presentate anche proposte di modifica della legge Calderoli sono state approvate dalla Giunta regionale e già annunciate nei giorni scorsi da De Luca. Che ieri ha attaccato il centrosinistra: «Uno dei punti di criticità maggiore delle prossime settimane e dei prossimi mesi è l'avanzamento del progetto di autonomia differenziata. Questo progetto è iniziato per la irresponsabilità dei governi di centrosinistra, a cominciare da un momento chiave, il 2019, quando con il governo Gentiloni apriva una strada all’autonomia con un errore drammatico. Contro la legge Calderoli stiamocombattendo da soli».
MOZIONE DI SFIDUCIA. Intanto il centrodestra ha presentato una mozione di sfiducia contro il governatore. «Le pesanti critiche dei dirigenti del Pd, rende necessaria una verifica in Aula per comprendere se il presidente della Giunta goda ancora della fiducia della maggioranza per poter continuare a governare. Per questo motivo, abbiamo presentato una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Campania», spiegano i consiglieri di centrodestra che hanno presentato la mozione.
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