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Torre Annunziata

Estorsione al Savoia Calcio, cinque in manette

Organizzazione criminale legata al clan Gionta e dedita all'usura

Estorsione al Savoia Calcio, cinque in manette

TORRE ANNUNZIATA. Costringevano la precedente dirigenza del Savoia calcio a pagare per continuare a giocare, ma nel corso delle indagini è emerso anche un giro di usura gestito dal clan: 5 arresti in provincia di Napoli.

I militari del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 5 persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di estorsione e usura aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il clan camorristico Gionta di Torre Annunziata.

Secondo la ricostruzione dell'accusa, gli indagati avrebbero costretto la dirigenza del Savoia calcio a consegnare una somma di denaro di circa 3mila euro per consentire loro di proseguire nell'attività sportiva. Inoltre, avrebbero concesso prestiti usurari ad un imprenditore nel settore ittico, che sarebbe poi stato pesantemente minacciato per costringerlo alla restituzione del denaro.

L'INCHIESTA. Il direttore sportivo del Savoia calcio convocato a casa del reggente del clan Gionta, detenuto ai domiciliari, per imporgli il pizzo. È quanto emerge dalle indagini dei carabinieri del nucleo investigativo del Gruppo di Torre Annunziata coordinate dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli che hanno portato stamattina a 5 arresti. Due indagati sono accusati di estorsione ai danni della squadra di calcio, altri tre rispondono di usura.

In carcere sono finiti Felice Savino, 65 anni; Ciro Scognamiglio 44 anni; Salvatore Ferraro, 60 anni; Filomena Bove, 58 anni, e Giuseppe Ferraro, 33 anni. Proprio Savino, elemento di spicco del clan, nell'agosto del 2022 avrebbe ricevuto a casa sua l'allora ds Carmine Palumbo, accompagnato da Scognamiglio. Due mesi dopo, Palumbo si dimise dall'incarico.

Tutto ciò sarebbe avvenuto pochi mesi prima che lo storico club calcistico di Torre Annunziata passasse alla Casa Reale Holding di cui è presidente onorario il principe Emanuele Filiberto di Savoia. Detenuto ai domiciliari, Savino avrebbe offerto "la sua protezione e il suo appoggio... per qualsiasi cosa" al Savoia calcio. Tra le accuse mosse agli altri indagati, c'è anche quella di aver imposto l'usura ad un imprenditore ittico in difficoltà economica: a fronte di un prestito di poco superiore ai 20mila euro era arrivato a dover restituire quasi 45mila euro con un tasso d'interesse del 162%. E per costringerlo a pagare la vittima sarebbe stata fortemente minacciata dai tre indagati.

LA PRECISAZIONE DELLA SOCIETA'. "L'attuale vicenda emersa da notizie di stampa non riguarda l'attuale società, che non ha mai ricevuto alcuna richiesta estorsiva". E' quanto sottolinea in una nota la società di calcio Savoia 1908 Fc di Torre Annunziata, di proprietà della Casa Reale Holding, presieduta da Emanuele Filiberto di Savoia, in merito all'inchiesta della Dda di sul clan camorristico Gionta. "Oggi più di prima - prosegue la nota - le notizie diffuse mettono in evidenza che abbiamo salvato il Savoia e il nome di Torre Annunziata, rilevando il club che era nel mirino della camorra. Noi non consentiremo a nessuno di potersi avvicinare alla nostra società e che possano ripetersi episodi del genere che, qualora venissero accertati perché ancora in fase di indagini da come leggiamo, sarebbero gravissimi.

La nostra società sta lavorando da dicembre 2022 per ridare la giusta immagine al Savoia e fare in modo che si elimini questo accostamento alla camorra che, purtroppo, ha devastato questa città. Noi continueremo nel nostro lavoro per portare avanti il progetto di un calcio pulito, togliendo i ragazzi dalla strada con la nostra Academy che già conta oltre 250 ragazzi e fare in modo che certe cose non accadano più. Purtroppo, quando si verificano episodi del genere bisogna affidarsi alla giustizia e alle forze dell'ordine che stanno facendo un importante lavoro sul territorio. Ciò che leggiamo rappresenta il passato rispetto al Savoia Calcio e certe cose non devono più accadere, ma se dovessero ripetersi diciamo che è importante non avere paura e denunciare subito. Abbiamo strappato questa squadra dalle mani della camorra, come ribadito anche da Emanuele Filiberto in un recente comunicato, e continueremo nel nostro progetto per contribuire al riscatto della città e di tutto il territorio", conclude la nota. 

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