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Agguato al Cavone, ferito Salvatore Alfano

È stato centrato da due colpi di pistola esplosi da due giovani su scooter mentre rincasava

Agguato al Cavone, ferito Salvatore Alfano

NAPOLI. Si trovava nei pressi di casa quando ha sentito alle sue spalle il rumore di uno scooter, ma non ha avuto il tempo di girarsi. Tutto si è svolto in pochi secondi. Così Salvatore Alfano, 44enne del Cavone già noto alle forze dell’ordine, è stato ferito ieri notte nel corso di un agguato dai contorni non ancora chiariuti completamente. Erano le 4 circa quand’è scattato l’allarme in via Francesco Saverio Correra e sul posto sono accorse le Volanti dell’Ufficio prevenzione generale della questura e del commissariato Montecalvario. Nel frattempo l’uomo è stato trasportato in ambulanza all’ospedale dei Pellegrini, dove i medici l’hanno stabilizzato in attesa di un intervento chirurgico per estrarre le ogive dal gluteo sinistro e dalla gamba destra. Per gli investigatori il movente potrebbe riportarsi a vecchie vicende tipo regolamenti di conti in sospeso.

Salvatore Alfano, con precedenti di polizia per minacce e ricettazione, non ha condanne a carico per camorra. È noto agli investigatori e in passato è stato collegato al gruppo Festa del Cavone. L’anno scorso subì un altro agguato, quella volta a coltellate. Comunque, anche grazie alle dichiarazioni della vittima, i poliziotti di Montecalvario hanno ricostruito con precisione la dinamica dell’evento. A sparare contro Salvatore Alfano è stata una coppia di malviventi in sella a uno scooter, che evidentemente stava seguendo la vittima in quel momento sola a piedi. Quello seduto dietro ha estratto una pistola e ha fatto fuoco tre volte. Uno dei bossoli esplosi era a pochi metri dal luogo del ferimento, non coperto dalle telecamere.

Alcuni passanti, non presenti sul luogo al momento della sparatoria hanno soccorso il 44enne e l’hanno trasportato a bordo di una macchina all’ospedale dei Pellegrini. Le sue condizioni non sono apprse gravi, ma per estrarre le ogive sarà necessario un intervento chirurgico. Salvatore Alfano fu ferito in circostanze analoghe il 29 gennaio dell’anno scorso, sempre nel cuore del Cavone. A differenza di ieri, a giudicare dalla dinamica dell’evento, allora volevano ammazzarlo. Ma non ci riuscirono nonostante le 7 coltellate tra l’addome e la schiena inferte all’allora 43enne, da circa un anno trasferitosi in provincia di Avellino.

Era tornato senza immaginare che qualcuno lo attendesse, anche se gli investigatori esclusero collegamenti tra il ferimento e vicende di camorra, quantomeno di guerra. In una stradina adiacente piazza Dante fu aggredito da due uomini, uno dei quali lo ha colpito ripetutamente con la lama con l’evidente scopo di ucciderlo. C’è mancato poco: la vittima, scarcerata da un anno, ora è in rianimazione nell’ospedale dei Pellegrini ma non è in pericolo di vita. Prima ai medici e poi ai poliziotti della Omicidi della Squadra mobile della questura partenopea Salvatore Alfano, nonostante la gravità delle sue condizioni, è riuscito a riferire sinteticamente la dinamica del tentato omicidio nei suoi confronti. «Erano in due con cappellini e scaldacollo e mi hanno aggredito in via Bagnara».

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