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il lutto

L’addio a Santo tra lo strazio di familiari e parenti

Il 19enne portiere del Micri ucciso a San Sebastiano al Vesuvio

L’addio a Santo tra lo strazio di familiari e parenti

Santo Romano, 19 anni

CASORIA. È il giorno del dolore, dello strazio infinito che raccoglie le lacrime di centinaia e centinaia di persone. La famiglia, la fidanzata, gli amici, i compagni di squadra: tutti avvolti nel mantello della disperazione e a chiedersi “come si fa a morire così” “per la follia che ti travolge poche ore”. A Casoria è lutto cittadino, tante persone, tantissima gente comune, tutti per dare l'ultimo saluto ad un ragazzo di 19 anni ucciso per un nulla di che, una lite banale, una follia omicida che sta facendo proseliti tra tantissimi giovani cresciuti nel “mito” della violenza cieca e inutile, disgregante e disumana allo stesso tempo.

Al rito funebre, tra un fiume di lacrime, i gonfaloni della Regione Campania e dei Comuni di San Sebastiano al Vesuvio e di Casoria sono stati posti nella chiesa, gremitissima e con tantissima gente sul sagrato all'esterno, di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe di Casoria dove un vero e proprio boato da stadio ha accolto il feretro di Santo Romano con sopra la maglia e i guantoni di portiere.

Presenti i sindaci di Casoria, Raffaele Bene, e di San Sebastiano, Peppe Pugliese, il vicesindaco della Città metropolitana di Napoli Giuseppe Cirillo e l'assessore regionale Armida Filippelli. I rappresentanti delle istituzioni locali hanno incontrato i familiari di Santo, vicino ai quali siedono i compagni di squadra del ragazzo, il portierone del Micri, squadra che milita nel campionato di Eccellenza Campania. La cerimonia funebre è stata celebrata da monsignor Francesco Beneduce, vescovo ausiliare di Napoli, tra i concelebranti anche don Tonino Palmese, don Enzo Cozzolino, padre Fedele Mattera e don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano. 

E tutto attorno soffia il vento del dolore, della disperazione, dell'affranto, misto a commozione, bestemmie, maledizioni, a Dio e all'omicida. La sua famiglia ha chiesto perdono ai genitori di Santo. La speranza è che la famiglia Romano accetti e guardi avanti nel segno e nel ricordo di Santino.

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