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Blocco totale per lo sciopero a Napoli, traffico in tilt

C'è solo la linea 2 della metropolitana, gestita dalle Ferrovie dello Stato, a garantire la mobilità

Blocco totale per lo sciopero a Napoli, traffico in tilt

C'è solo la linea 2 della metropolitana, gestita dalle Ferrovie dello Stato, a garantire adesso a Napoli la mobilità dei napoletani. Blocco totale per i treni Eav, per le funicolari, tram e bus e per la linea 1 della metro che ha sospeso il servizio alle ore 9.30. Notevoli le conseguenze sul traffico cittadino che presenta in molti punti evidenti criticità. 

Da Milano a Napoli, come funziona lo stop

Da Milano a Napoli, tutti i lavoratori del tpl incrociano le braccia per l’intera giornata lavorativa, ma le modalità e gli orari cambiano di città in città. A Milano saranno garantite le metro e alcune linee di superficie da inizio servizio alle 8:45 e dalle 15 alle 18, mentre a Torino funzioneranno alcune corse bus e alcune linee della metro dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15. A Genova saranno garantiti alcuni bus dalle 6 alle 9 e dalle 17.30 alle 20.30, a Bologna servizio ridotto da inizio turno fino alle 8.30 e dalle 16.30 alle 19.30. A Firenze alcune corse partiranno garantite tra le 4:15 e le 8:14 e tra le 12:30 e le 14:29, mentre Roma garantisce sia le linee A e B della metro sia alcune linee di superficie da inizio servizio fino alle 8:30 e dalle 17 alle 20. A Napoli servizio limitato di bus dalle 6.30 fino alle 9.30 e dalle 17 fino alle 20, a Bari bus garantiti solo in forma ridotta tra le 5.30 e le 8.30 e tra le 12.30 e le 15,30. Coinvolto nello sciopero di 24 ore anche il personale di Ferrovie del Sud Est, dalla mezzanotte alle 23:59. A Cagliari il servizio di bus sarà solo parzialmente assicurato in tre fasce orarie: dalle 7:30 alle 9:30, dalle 12:45 alle 14:45 e dalle 18:30 alle 20:30. Infine, a Palermo numero ridotto di corse di alcune linee di bus dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 17.30-20.30.

Le ragioni dello sciopero

Alla base della mobilitazione unitaria, l’infinita vertenza per il rinnovo del contratto. I lavoratori chiedono «migliori condizioni di lavoro» e «una profonda riforma del settore che possa garantire un servizio pubblico di qualità da offrire alla cittadinanza, anche in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale», hanno spiegato i sindacati in una lunga lettera all’utenza, registrando però un sostanziale «disinteresse delle istituzioni e l’inadeguatezza delle controparti». Ragioni, queste, che hanno spinto le sigle a proclamare «l’unico strumento legittimo per far sentire la nostra voce»: lo sciopero.

L’ennesimo, secondo le associazioni dei consumatori. «Si tratta del decimo sciopero nazionale nel Tpl indetto da inizio anno dai sindacati di categoria, praticamente uno al mese, mentre se si analizzano le proteste indette a livello locale dalle varie sigle sindacali del comparto che hanno incrociato le braccia da un minimo di 4 ore a un massimo di 24 ore, il numero di scioperi da gennaio a oggi sale a 44, con una media di più di 4 serrate al mese» denuncia il Codacons.

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