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Le reazioni

Emergenza Napoli, si accende il dibattito politico tra richieste di dimissioni e appelli al governo

Muscarà: via il sindaco. Maresca chiede un commissario sulla questione giovanile

Emergenza Napoli, le reazioni dei partiti

Si accende il dibattito politico dopo l'ennesima morte di un giovanissimo. La consigliera regionale Muscarà chiede le dimissioni del sindaco, il consigliere comunale Catello Maresca fa appello al governo per un Commissario sulla questione giovanile.

NAPPI

«Il finto buonismo, l'immobilismo complice, il giustificazionismo spinto fino al paradosso, che negli ultimi decenni hanno caratterizzato le varie sinistre, Pd in testa, alla guida di Napoli e della Campania, sono i fattori che hanno contribuito alla deriva. I responsabili morali del disastro ammettano il loro totale fallimento invece di continuare con lo sdegno del giorno dopo, a partecipare alle assemblee pubbliche, a perdersi in sociologia da bar. La criminalità giovanile si combatte con misure adeguate al fenomeno, con i fatti, con gli interventi che sta mettendo in campo il Governo nazionale: potenziamento della videosorveglianza e del numero di forze dell'ordine sul territorio, inasprimento delle pene, nessuno sconto per i criminali». Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania, dopo l'uccisione del diciottenne Arcangelo Correra.

MUSCARà
«Stamattina, mentre a Piazza del Gesù si consumava un’altra manifestazione, la città è stata colpita da un altro dramma: la morte di un giovane napoletano, vittima della sparatoria avvenuta la notte scorsa. Una manifestazione che, invece di diventare una denuncia, si è trasformata in un elogio dei politici presenti, che non sono stati nemmeno contestati» ha dichiarato con amarezza la consigliera indipendente della Regione Campania, Marì Muscarà.
«Andassero a casa - ha aggiunto con fermezza - Non ho sentito in piazza nessuno che chiedesse le dimissioni del sindaco. Un'altra occasione persa. Un sindaco serio starebbe qui, in prima linea, a dare risposte e non a fare passerelle - ha sottolineato la consigliera». 
La critica della Muscarà si è estesa alla gestione complessiva della città e alla mancanza di spazi per i giovani: «I ragazzi si sparano tra loro, vogliamo semplificare dicendo che è colpa della camorra e girarci dall’altra parte? O vogliamo cominciare a vedere che i giovani di questa città non hanno spazi per sé, non hanno spazi per fare sport, non hanno spazi per riunirsi, non hanno luoghi nei quali sedersi su una panchina, conoscere e stringersi alla propria fidanzata, non hanno spazi per la cultura e per il tempo libero? - ha incalzato Muscarà. Ha aggiunto che il centro storico e altre zone di Napoli sono diventati "grandi centri commerciali dove ti siedi al bar, consumi uno spritz e poi torni a casa, o peggio, resti fuori fino a notte fonda, troppo giovane per farlo, a 15 anni, alle quattro o cinque del mattino». 
Muscarà ha concluso chiedendo un cambio di rotta: «La responsabilità è forte ed è di chi non è capace di dare ai ragazzi di questa città gli spazi di cui hanno bisogno. Mi sarei aspettata un’azione forte di censura anche nei confronti dell’assessore allo sport, dell’assessore al welfare e del sindaco. Quali sono gli spazi per i giovani che loro, in questi tre anni di nulla, hanno destinato ai nostri ragazzi? Voglio le dimissioni del sindaco, ora».

PARLAMENTARI PD

«Un'altra vita spezzata a Napoli. Un ragazzo ucciso nel cuore della notte nel centro della città. Aveva solo 18 anni. Continua la mattanza di giovani vite. Si uccide e si muore quando si è ancora minorenni. Nelle scuole entrano armi, si comprano coltelli per pochi soldi. Si acquistano le pistole per poche centinaia di euro. Fermiamo il traffico illegale delle armi. Tutto avviene nonostante il grande lavoro di Prefettura e Forze dell'ordine. È emergenza e il Governo non può cavarsela con più carcere e basta, perché non è questa la risposta che consentirà di fermare una violenza spesso alimentata anche dalla criminalità organizzata e dalla diffusione di modelli sbagliati» si legge in una nota a firma dei parlamentari del Pd Sandro Ruotolo, Marco Sarracino, Valeria Valente, Arturo Scotto, Toni Ricciardi, Stefano Graziano, Susanna Camusso, Antonio Misiani.

«Disarmiamo Napoli e facciamolo con una grande mobilitazione civile e culturale che coinvolga tutti i protagonisti della vita sociale: dalle istituzioni ai cittadini, dalle associazioni alle Forze dell'Ordine. Abbiamo bisogno di un piano straordinario di intervento: più assistenti sociali, più psicologi, più maestri, scuole aperte, iniziative sportive e culturali, misure per la formazione. Siamo davanti ad un'emergenza nazionale e come tale va trattata, per questo riteniamo che il Governo debba venire in Parlamento perché si apra un confronto politico: serve un'assunzione di responsabilità da parte di tutti i partiti di fronte ad un'emergenza che chiama in causa il senso stesso dello Stato» conclude la nota.

FRATELLI D'ITALIA NAPOLI 

«Quanto sta accadendo nella città di Napoli è a dir poco sconcertante e rappresenta in tutta la sua drammaticità il fallimento della sinistra a Napoli». È quanto hanno sottolineato in una nota il presidente del coordinamento cittadino di Fdi Marco Nonno, il vicario Luigi Rispoli e il consigliere comunale di Napoli Giorgio Longobardi.

«La violenza giovanile è l'indicatore che ci mette in guardia sulla crisi sociale che stiamo attraversando e la comparsa dei coltelli e delle armi da taglio, ma anche di pistole, usati da giovani adolescenti è causa di un preoccupante crescente numero di vittime nella nostra città - spiegano - il Patto educativo per la Città metropolitana di Napoli siglato nel 2022 da Manfredi con il Miur, la Regione Campania, il Prefetto di Napoli e l'Arcivescovo dell'Arcidiocesi della città, Monsignor Domenico Battaglia, un Patto, finanziato con 1,5 mld su scala nazionale, a Napoli e provincia 41,1 milioni di euro assegnati a 217 istituzioni scolastiche nell'area metropolitana di Napoli (di cui 78 nel Comune di Napoli per 14,8 milioni) che avrebbe dovuto avere una importante funzione introducendo azioni dirette all'accompagnamento personalizzato per studenti a rischio di abbandono scolastico e all'organizzazione di attività pomeridiane, per contrastare la povertà educativa specie per quei ragazzi, tra i 15 e i 17 anni è fallito per l'incapacità del sindaco e della sua giunta».

«Non ci debbono essere soltanto forme di rieducazione per i minorenni ma anche per gli adulti - aggiungono gli esponenti della destra napoletana- chi commette reati spesso è figlio di pregiudicati o di persone che hanno comunque avuto problemi con la giustizia. Evidenziamo l'incapacità dei governi di centrosinistra di garantire una prospettiva ai più giovani con l'assenza totale di una politica sociale delle amministrazioni locali di sinistra che in questi anni si sono distinte per la totale assenza. Napoli è diventata una città invivibile e ostile per i bambini e per gli adulti». 

MARESCA

«A Napoli ancora violenza giovanile. Un ragazzo è stato colpito alla testa da un proiettile stamattina all'alba nel centro storico. Intervenga subito il Governo. Il tempo è ormai scaduto». Così in una nota Catello Maresca magistrato antimafia e consulente della Commissione Bicamerale per le questioni regionali. «Esiste una questione giovanile che in questo momento è ancora più grave di quella su Caivano - spiega - Serve un Commissario sulla questione giovanile che sappia affrontare con decisione ed efficacia il problema. Occorre una strategia complessa fatta di controllo, repressione ed impostazione di un processo di formazione antimafia nel percorso educativo. Servono persone competenti ed attrezzate».

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