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09 Novembre 2024 - 13:36
Si accende il dibattito politico dopo l'ennesima morte di un giovanissimo. La consigliera regionale Muscarà chiede le dimissioni del sindaco, il consigliere comunale Catello Maresca fa appello al governo per un Commissario sulla questione giovanile.
NAPPI
«Il finto buonismo, l'immobilismo complice, il giustificazionismo spinto fino al paradosso, che negli ultimi decenni hanno caratterizzato le varie sinistre, Pd in testa, alla guida di Napoli e della Campania, sono i fattori che hanno contribuito alla deriva. I responsabili morali del disastro ammettano il loro totale fallimento invece di continuare con lo sdegno del giorno dopo, a partecipare alle assemblee pubbliche, a perdersi in sociologia da bar. La criminalità giovanile si combatte con misure adeguate al fenomeno, con i fatti, con gli interventi che sta mettendo in campo il Governo nazionale: potenziamento della videosorveglianza e del numero di forze dell'ordine sul territorio, inasprimento delle pene, nessuno sconto per i criminali». Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania, dopo l'uccisione del diciottenne Arcangelo Correra.
PARLAMENTARI PD
«Un'altra vita spezzata a Napoli. Un ragazzo ucciso nel cuore della notte nel centro della città. Aveva solo 18 anni. Continua la mattanza di giovani vite. Si uccide e si muore quando si è ancora minorenni. Nelle scuole entrano armi, si comprano coltelli per pochi soldi. Si acquistano le pistole per poche centinaia di euro. Fermiamo il traffico illegale delle armi. Tutto avviene nonostante il grande lavoro di Prefettura e Forze dell'ordine. È emergenza e il Governo non può cavarsela con più carcere e basta, perché non è questa la risposta che consentirà di fermare una violenza spesso alimentata anche dalla criminalità organizzata e dalla diffusione di modelli sbagliati» si legge in una nota a firma dei parlamentari del Pd Sandro Ruotolo, Marco Sarracino, Valeria Valente, Arturo Scotto, Toni Ricciardi, Stefano Graziano, Susanna Camusso, Antonio Misiani.
«Disarmiamo Napoli e facciamolo con una grande mobilitazione civile e culturale che coinvolga tutti i protagonisti della vita sociale: dalle istituzioni ai cittadini, dalle associazioni alle Forze dell'Ordine. Abbiamo bisogno di un piano straordinario di intervento: più assistenti sociali, più psicologi, più maestri, scuole aperte, iniziative sportive e culturali, misure per la formazione. Siamo davanti ad un'emergenza nazionale e come tale va trattata, per questo riteniamo che il Governo debba venire in Parlamento perché si apra un confronto politico: serve un'assunzione di responsabilità da parte di tutti i partiti di fronte ad un'emergenza che chiama in causa il senso stesso dello Stato» conclude la nota.
FRATELLI D'ITALIA NAPOLI
«Quanto sta accadendo nella città di Napoli è a dir poco sconcertante e rappresenta in tutta la sua drammaticità il fallimento della sinistra a Napoli». È quanto hanno sottolineato in una nota il presidente del coordinamento cittadino di Fdi Marco Nonno, il vicario Luigi Rispoli e il consigliere comunale di Napoli Giorgio Longobardi.
«La violenza giovanile è l'indicatore che ci mette in guardia sulla crisi sociale che stiamo attraversando e la comparsa dei coltelli e delle armi da taglio, ma anche di pistole, usati da giovani adolescenti è causa di un preoccupante crescente numero di vittime nella nostra città - spiegano - il Patto educativo per la Città metropolitana di Napoli siglato nel 2022 da Manfredi con il Miur, la Regione Campania, il Prefetto di Napoli e l'Arcivescovo dell'Arcidiocesi della città, Monsignor Domenico Battaglia, un Patto, finanziato con 1,5 mld su scala nazionale, a Napoli e provincia 41,1 milioni di euro assegnati a 217 istituzioni scolastiche nell'area metropolitana di Napoli (di cui 78 nel Comune di Napoli per 14,8 milioni) che avrebbe dovuto avere una importante funzione introducendo azioni dirette all'accompagnamento personalizzato per studenti a rischio di abbandono scolastico e all'organizzazione di attività pomeridiane, per contrastare la povertà educativa specie per quei ragazzi, tra i 15 e i 17 anni è fallito per l'incapacità del sindaco e della sua giunta».
«Non ci debbono essere soltanto forme di rieducazione per i minorenni ma anche per gli adulti - aggiungono gli esponenti della destra napoletana- chi commette reati spesso è figlio di pregiudicati o di persone che hanno comunque avuto problemi con la giustizia. Evidenziamo l'incapacità dei governi di centrosinistra di garantire una prospettiva ai più giovani con l'assenza totale di una politica sociale delle amministrazioni locali di sinistra che in questi anni si sono distinte per la totale assenza. Napoli è diventata una città invivibile e ostile per i bambini e per gli adulti».
MARESCA
«A Napoli ancora violenza giovanile. Un ragazzo è stato colpito alla testa da un proiettile stamattina all'alba nel centro storico. Intervenga subito il Governo. Il tempo è ormai scaduto». Così in una nota Catello Maresca magistrato antimafia e consulente della Commissione Bicamerale per le questioni regionali. «Esiste una questione giovanile che in questo momento è ancora più grave di quella su Caivano - spiega - Serve un Commissario sulla questione giovanile che sappia affrontare con decisione ed efficacia il problema. Occorre una strategia complessa fatta di controllo, repressione ed impostazione di un processo di formazione antimafia nel percorso educativo. Servono persone competenti ed attrezzate».
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