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L'indagine

Napoli Ovest è una polveriera, sicari sparano davanti a un bar

Il ferito sarebbe vicino a una nuova paranza pronta a scalzare gli Esposito

Napoli Ovest è una polveriera, sicari sparano davanti a un bar

Le indagini sul raid sono condotte dalla polizia di Stato; nel riquadro la vittima, il 27enne di Fuorigrotta Cristian Faraci

NAPOLI. Tra agguati mortali e falliti, con in mezzo una discreta sequenza di stese ed esplosioni di ordigni, sembra proprio non esserci pace per la periferia occidentale di Napoli. Teatro dell’ultimo raid il quartiere Fuorigrotta, dove un commando di sicari è entrato in azione lunedì sera. A finire nel mirino un giovane con aspirazioni criminali non proprio trascurabili: Cristian Faraci, 27 anni e alle spalle un recente arresto per il possesso di oltre un chilo di cocaina purissima.

Il giovane è stato centrato da un colpo di pistola a un ginocchio mentre si trovava all’esterno di un bar di via Agnano agli Astroni. Trasportato al vicino ospedale San Paolo di Fuorigrotta, Faraci è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico - le sue condizioni non sono comunque critiche - dopo di che è stato interrogato dalla polizia di Stato.

Gli investigatori, subito intervenuti al pronto soccorso di via Terracina intorno alle 21 di lunedì, ritengono poco attendibile la versione dei fatti fornita dalla vittima. Christian Faraci ha infatti sostenuto di essere stato ferito in una non meglio precisata zona di Fuorigrotta e a entrare in azione sarebbe stato un singolo sicario, che ha fatto fuoco senza profferire parola.

Agli uomini della Polstato è però bastata una prima attività di indagine per ricostruire almeno in parte la dinamica dell’agguato: l’imboscata è avvenuta nel quartiere Agnano, all’esterno di un bar, e i killer, due in sella a uno scooter di colore nero, hanno agito a colpo sicuro.

Riconosciuto l’obiettivo designato, hanno fatto fuoco verso il basso e per una volta sola. Segno che il commando non aveva (ancora) intenzione di uccidere, ma di lanciare un avvertimento alla vittima. Le indagini proseguono dunque a tutto campo e gli investigatori stanno passando al setaccio i trascorsi di Faraci e, soprattutto, la sua rete di frequentazioni.

Originario di Fuorigrotta, quartiere nel quale è anche residente, il 27enne sarebbe piuttosto vicino a una paranza di giovanissimi in passato accostata agli ambienti del clan Esposito-Iadonisi, cartello con il quale sarebbe però in seguito entrata in rotta di collisione.

Non solo, dopo la recente retata con cui la polizia di Stato ha azzerato il clan di Bagnoli capeggiato da Massimiliano Esposito “’o scognato” e dalla moglie Maria Matilde Nappi, l’emergente gruppo criminale avrebbe allargato il proprio raggio di azione proprio nella più estrema area flegrea, cioè a Bagnoli e ad Agnano, quartiere quest’ultimo in cui è scattato l’agguato di due notti fa.

Gli inquirenti che stanno lavorando al caso non escludono che il raid possa essere maturato nell’ambito di un regolamento di conti scaturito da questioni di droga, settore nel quale Cristian Faraci ha già mostrato di essere piuttosto attivo. A settembre scorso, infatti, la polizia l’aveva arrestato in via Cinthia mentre si trovava in compagnia di Alberto Testa. I due stavano trasportando la bellezza di tre panetti di cocaina ancora da tagliare, dal peso totale di un chilo e duecento grammi. Un carico da oltre 30mila euro di valore.

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