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La richiesta

Omicidio Maimone, chiesta condanna all'ergastolo per Valda

Francesco Pio Maimone fu ucciso agli chalet di Mergellina

Omicidio Maimone, chiesta condanna all'ergastolo per Valda

L'innocente Francesco Pio Maimone fu ucciso a Mergellina il 20 marzo 2023

Giovane aspirante pizzaiolo ucciso da un colpo di pistola mentre era agli chalet di Mergellina: chiesta condanna all'ergastolo per Francesco Pio Valda. Francesco Pio Maimone rimase ucciso ad appena 18 anni la notte del 20 marzo 2023 mentre era con alcuni amici sul lungomare di Napoli. Poco fa, il pm Antonella Fratello ha concluso la sua requisitoria, durata circa due ore, nel corso della quale ha ricostruito l'intera vicenda e le presunte complicità di cui avrebbe goduto Valda. Il killer sparò all'impazzata tra la folla degli chalet "incurante della presenza di famiglie con passeggini e bambini" dopo una lite con altre persone per un drink versato su una scarpa firmata. Accusati a vario titolo di favoreggiamento aggravato e detenzione di arma, chiesta la condanna anche per Giuseppina Valda, la sorella del presunto killer, e lo zio Giuseppe Perna, 8 anni. Per la nonna Giuseppina Niglio 6 anni, per Pasquale Saiz e Alessandra Clemente, 8 anni e mezzo, infine per Salvatore Mancini, chiesta la condanna a 3 anni. Dalla prossima udienza, spazio alle difese degli imputati.

PER I PM ERA IL CAPOCLAN

Dopo l'arresto di suo fratello Luigi, "Francesco Pio Valda aveva assunto il ruolo di capoclan". Non usa giri di parole il pm Antonella Fratello, nel corso della requisitoria. Nella ricostruzione del contesto in cui si muoveva il rampollo di camorra, il pm ha spiegato che "era il capoclan' del gruppo Aprea-Valda del quartiere Barra di Napoli". Dalle intercettazioni, partite circa un anno prima dell'omicidio, sarebbe emerso che Valda "usciva di casa armato, anche di due pistole. Prediligeva le calibro 38". Anche quando andava in discoteca "il suo scopo non è divertirsi ma per creare 'tarantelle' (problemi) e di 'schiattare' (uccidere, fare fuori) quelli che non sono armati". In aula erano presenti i familiari della vittima, costituiti parte civile con l'avvocato Pisani. "Concordiamo perfettamente con la ricostruzione della dottoressa Fratello: siamo qua, crediamo nella giustizia, e ci auguriamo che questa giornata rappresenti un segnale forte per tanti giovani, che li spinga a dissociarsi dalla criminalità. Speriamo sia un esempio in grado di mettere fine a tutti questi omicidi che stanno avvenendo a Napoli" ha detto Antonio Maimone, padre di Francesco Pio.

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