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L'emergenza
22 Novembre 2024 - 08:26
Luigi Cuomo, Angelo Bruscino e Fabrizio Luongo
NAPOLI. Per ogni imprenditore sano che rischia di chiudere la propria attività per le difficoltà di far fronte ai propri impegni, c’è sempre qualcuno pronto a soccorrerlo fornendogli denaro fresco per continuare l’esercizio. Qualcuno che, disponendo di capitali pronto a riciclare, ha nel proprio Dna la ricerca di terreno fertile per investirenell’economia reale approfittando delle disgrazie altrui. «È gente che non usa le armi, ma è radicata sul territorio e che sfrutta il momento di difficoltà delle imprese e delle famiglie», spiega Luigi Cuomo di Sos Impresa Rete per la Legalità Campania.
«È un fenomeno vasto, cresciuto dopo il Covid , che oggi è sottostimato perché solo una bassa percentuale ha la forza di denunciare e coinvolge settori economici che non avevano alcuna opportunità di entrare il questo giro. Se qualche anno fa i settori più esposti erano quelli ad alto valore aggiunto, come quello legato alla filiera del turismo, oggi anche le famiglie con il cappio alla gola ricorrono all’usura per sopravvivere o per assolvere agli obblighi fiscali, come l’Irpef, Imu e addizionali vari». Sos Impresa è anche intervenuta in merito al disegno di legge in discussione al Parlamento.
Specificamente in merito all’articolo 24 del disegno di legge che introduce nell’ordinamento antiusura la figura del tutor che affiancherà le vittime che denunciano l’usura e fanno istanza al Fondo di solidarietà ricevendo un mutuo decennale senza interessi a ristoro dei danni patiti al fine di agevolare la liberazione definitiva dal condizionamento criminale e per un loro più agevole reinserimento nell’economia legale.
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«È un provvedimento legislativo che va incontro alle proposte di Sos Imprese già avanzate in sede istituzionale a sostegno di chi denuncia e fa istanza al Fondo di Solidarietà, tutto a costo zero fino al successivo inserimento professionale» ricorda Cuomo. L’allarme usura viene anche la Confidi Pmi Campania che fa un appello alle imprese in difficoltà affinché utilizzino le risorse economiche messe a disposizionedalle legge 108 del 1996.
«La norma prevede il Fondo di garanzia per agevolare l’accesso al credito alle piccole e medie imprese e prevenire il fenomeno del ricorso all’usura, ma le risorse esistenti sono sottoutilizzate con gravi ripercussioni sulla vita delle aziende e del tessuto economico», dice Angelo Bruscino, presidente di Confidi Pmi Campania. «Il sistema dei confidi ha rappresentato una cintura di sicurezza del sistema economico italiano, ma ora occorre realizzare una sinergia tra Confidi, associazioni datoriali, consulenti, Camera di commercio, pubblica amministrazione, banche e Abi per l’attuazione di questo strumento antiusura destinato a prevenire e fronteggiare l’economia criminale e garantire un corretto sviluppo del tessuto imprenditoriale» spiega.
Anche per Fabrizio Luongo, segretario di Casartigiani Napoli e già presidente Si Impresa, gli strumenti di sostegno per prevenire il ricorso all’usura ci sono ma si scontrano sull’assenza di analisi di mercato e sullo scarso associazionismo: «La sola capacità manuale o intellettuale in prestazioni di servizio si chiude così in un perimetro ristretto e l’accesso a prestiti facili privati fanno sì che le neo imprese o aziende in difficoltà e in affanno si consegnino a una spirale pericolosa. Le associazioni sono di fatto un piccolo argine, ma lo scarso sentimento di associazionismo rende i comparti del commercio e dell’artigianato più deboli e facili prede di false lusinghe e crediti».
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