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22 Novembre 2024 - 08:39
Il carcere di Poggioreale
NAPOLI. Un nuovo suicidio nel carcere di Poggioreale, dove si è tolto la vita un uomo di 28 anni, Benito Viscovo, originario di Nola. È il quarto suicidio dall’inizio dell’anno a Poggioreale, l’undicesimo in tutta la regione. Sono 81 in tutta Italia, con il carcere di Prato e quello di Poggioreale al primo posto per numero di detenuti che hanno deciso di togliersi la vita.
«Il sistema penitenziario - spiega il garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive Samuele Ciambriello - è sull’orlo del baratro, una strage continua ma la politica tace ed è assente. Nessun argine da provvedimenti governativi o parlamentari, solo populismo mediatico e penale anche contro la dignità delle persone detenute, dei diversamente liberi. Celle sovraffollate e tensione alle stelle, condizioni difficili che favoriscono atti di autolesionismo, scioperi della fame, scioperi sanitari. Nessun commento pubblico sui suicidi di Stato, che interrogano anche l’opinione pubblica. Ci sono omissioni di Stato, questi suicidi e gli atti di autolesionismo e le proteste rilevano un quadro inquietante che è sotto gli occhi di tutti. Indignarsi non basta più».
«Dall’inizio dell’anno - prosegue Ciambriello - sono 1.842 i tentativi di suicidio, 11.503 gli atti di autolesionismo. Tra gli 81 detenuti che si sono suicidati l’età media è di 40 anni, tra questi otto avevano un’età compresa tra i 18 e 25 anni». «Le condizioni in cui i detenuti del carcere di Poggioreale sono costretti a vivere sono una ferita aperta per tutti noi e una mortificazione della vita umana. Sovraffollamento, mancanza di igiene, strutture fatiscenti e condizioni che annientano la dignità non possono essere ignorati o tollerati».
Bruno Zuccarelli, presidente dell’Ordine Dei Medici di Napoli, commenta così la notizia dell’ennesimo suicidio avvenuto nel carcere di Poggioreale, un tema sul quale già in passato il presidente dell’Ordine Dei Medici è intervenuto con forza, chiedendo un radicale cambio di paradigma e soprattutto un potenziamento del personale sanitario all’interno delle strutture penitenziarie. «La situazione dell’assistenza sanitaria all’interno degli istituti penitenziari italiani, a partire da Poggioreale, in particolare per quanto riguarda il supporto psicologico e psichiatrico ai detenuti è a dir poco carente», conclude il presidente Zuccareli.
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