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la sentenza
27 Novembre 2024 - 18:07
NAPOLI. La quarta sezione della Corte d'appello di Napoli ha assolto Paolo Cammarota, l'ex vigilante accusato del rogo di Città della Scienza, polo di ricerca e divulgazione scientifica di Bagnoli distrutto da un incendio il 4 marzo 2013. Si tratta della sesta pronuncia espressa nel corso del lungo procedimento giudiziario che potrebbe essere arrivato oggi a conclusione, senza un colpevole per l'incendio che ha distrutto uno degli edifici che componevano il polo di Città della Scienza.
Cammarota, difeso dall'avvocato Vincenza Giamundo, è stato assolto dall'accusa di incendio e di crollo conseguente all'incendio "per non aver commesso il fatto". Una sentenza "giusta", spiega a LaPresse l'avvocato Giamundo, "e che fa giustizia in una vicenda nella quale Cammarota è stato usato come capro espiatorio. Ho visto una corte e un giudice relatore molto attenti ai tanti particolari che in precedenza erano stati sottovalutati".
Quello di oggi è il terzo giudizio in appello per Cammarota. L'ex vigilante è stato condannato in primo grado a 6 anni di reclusione, poi assolto in appello; la Cassazione ha quindi rinviato gli atti per un nuovo processo d'appello, concluso due anni fa con la condanna di Cammarota. La difesa ha presentato ricorso in Cassazione, che ha rinviato per una seconda volta gli atti a nuova sezione della Corte d'appello di Napoli.
Oggi l'ultimo atto del terzo processo d'appello, con l'assoluzione di Cammarota a fronte della richiesta della Procura generale di confermare la condanna in primo grado a 6 anni. Entro 90 giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza.
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