Tutte le novità
In piazza
28 Novembre 2024 - 08:46
I segretari di Cgil e Uil Napoli e Campania, Ricci e Sgambati
NAPOLI. Cgil e Uil preparano la mobilitazione di domani a Napoli, che si unirà a quella in altre 42 piazze italiane, contro la manovra finanziaria. L’agitazione sarà di quattro ore nel settore dei trasporti, dopo la precettazione disposta dal ministro Matteo Salvini, e otto per tutti gli altri settori pubblici e privati. Nel capoluogo campano, il corteo partirà da piazza Mancini e si concluderà a piazza Matteotti passando per corso Umberto e via Sanfelice. A concludere l’iniziativa gli interventi dei segretari generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, e della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci.
«La presenza di Bombardieri a Napoli - dice il segretario generale della Uil Campania e Napoli, Giovanni Sgambati - testimonia che c’è un’attenzione dei massimi livelli nazionali a un mondo del lavoro del Mezzogiorno, ma soprattutto alla grande difficoltà che vive la manifattura del Sud, in particolare qui in Campania, a partire da Stellantis e Leonardo. E forti difficoltà ci sono in settori che sono anche diritti fondamentali come la sanità, l’istruzione e la mobilità pubblica. Quindi, insieme alle ragioni per rivalutare i salari, la mobilitazione riconferma che c'è un mondo del lavoro che non si piega, che non accetta i padroni, non accetta i comandi. Noi vorremmo interloquire con il governo, non siamo per prendere ordini. È un mondo del lavoro che sa opporsi».
Dal canto proprio, Ricci chiarisce che «ci hanno costretto a proclamare un nuovo sciopero generale, dopo quello del dicembre dello scorso anno perché il governo Meloni ha fatto ancora una manovra che ipoteca il futuro del Paese per i prossimi sette anni. Deve rispettare il Patto di stabilità dell’Europa e fa solo tagli. Non aumenta i salari, non guarda ai pensionati, alla scuola, al mondo dell’industria. Per quanto riguarda la sanità invece vengono destinate risorse solo alle strutture private. La Campania è in difficoltà e ha bisogno di risposte urgenti da una manovra che dovrebbe essere tarata su quelli che sono i veri bisogni e i diritti del mondo del lavoro». I
l tutto mentre il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, difende la decisione di precettare il settore dei trasporti: «Mi sto occupando di dialogo per garantire il diritto allo sciopero per i lavoratori che chiedono salari migliori e più sicurezza. Ma c’è anche il diritto allo studio, al lavoro e alla mobilità per 60 milioni di italiani che non possono avere uno sciopero al giorno. Dall’inizio del nuovo governo sono 949 gli scioperi effettuati, 38 al mese, più di uno al giorno. C’è un diritto allo sciopero ma anche quello alla vita e agli spostamenti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo