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01 Dicembre 2024 - 10:18
GIUGLIANO. Lo Stadio Diego Armando Maradona torna al centro del dibattito politico e sportivo. Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha lanciato un appello a Comune e Napoli Calcio affinché si trovi al più presto un accordo sul futuro dell’impianto. La sfida è ambiziosa: dotare la città di uno stadio moderno, funzionale e inclusivo, in linea con le migliori infrastrutture europee e con le scadenze del 2026, quando Napoli sarà Capitale Europea dello Sport, e soprattuto per non far perdere a Napoli l’occasione degli Europei 2032.
«Le decisioni devono partire dal Comune, dal Sindaco e dal Presidente De Laurentiis», ha dichiarato Abodi, sottolineando il ruolo centrale delle istituzioni locali e della società sportiva. «Il Governo ha offerto la sua disponibilità con una posizione rispettosa e non invadente. L’auspicio è che il Napoli possa avere uno stadio moderno, funzionale e accessibile alle persone con varie forme di disabilità, un tema spesso sottovalutato».
Il ministro ha poi evidenziato come il dialogo tra il Sindaco Gaetano Manfredi, custode di un patrimonio immobiliare ed emotivo come il Maradona, e il Presidente Aurelio De Laurentiis, portatore di una visione futuristica per lo stadio, sia cruciale. «Bisogna trovare un punto di incontro entro la fine dell’anno o l’inizio del prossimo. Se il percorso non inizia presto, il tempo verrà a mancare».Abodi ha richiamato l’attenzione sulle scadenze imposte a livello nazionale e internazionale: entro ottobre 2026, gli stadi italiani destinati agli eventi globali dovranno essere definiti e pronti.
«C’è una competizione in atto per gli ultimi due stadi, mentre Roma, Milano e Torino sembrano più avanti, anche se a Roma e Milano c’è ancora lavoro da fare». Il ministro ha avvertito che i tempi tecnici, tra burocrazia e cantieri, richiedono almeno 1-2 anni dall’approvazione dei progetti. «Noi il tempo non ce l’abbiamo più», ha sottolineato. Il 2026 rappresenta un’opportunità storica per Napoli, che sarà Capitale Europea dello Sport. Abodi ha ribadito l’importanza di trasformare questo titolo in un volano per migliorare le infrastrutture sportive e sociali della città.
«Non deve essere solo un anno di passaggio, ma un’occasione per consacrare l’impegno di Napoli nel miglioramento della qualità della vita e nell’inclusione». Il destino dello Stadio Maradona resta il nodo principale. Il ministro ha espresso l’augurio che le volontà non ancora allineate trovino presto sintonia per avviare il percorso burocratico-amministrativo. «Il presidente De Laurentiis ha una visione futuristica dello stadio, che apprezzo e comprendo. Ma è fondamentale iniziare con un convincimento comune per non perdere ulteriore tempo».
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