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Il caso

Istituto Cavalcanti, studenti trasferiti a San Giovanni a Teduccio

Il disagio di genitori, ragazzi e docenti “sballottati” da via Manzoni alla periferia opposta della città. Indice puntato contro Città metropolitana

Istituto Cavalcanti, studenti trasferiti a San Giovanni a Teduccio

L'istituto Cavalcanti in via Giovenale

NAPOLI. È la solita storia di sciatteria e mancanza di buon senso. Un edificio scolastico della città, l’Istituto Alberghiero “Ippolito Cavalcanti” di via Giovenale, a due passi da via Manzoni, è stato costretto, senza alcun preavviso, a sospendere le sue attività didattiche perché non provvisto dei requisiti antisismici a norma di Legge, per essere stato costruito negli anni fra le due guerre (1934).

Eppure i nostri valenti amministratori (la Provincia di Napoli e poi la Città Metropolitana) ne hanno avuto di tempo a disposizione per intervenire su questo edificio scolastico ancora in perfetta efficienza malgrado l’età, sapendo che lo stabile non possedeva quei requisiti normativi stringenti che sono divenuti, negli anni, fondamentali per la sicurezza e la staticità di un edificio soprattutto in occasione di eventi naturali.

E più ancora se l’edificio insiste su un territorio con caratteristiche di sismicità elevate come é certamente la collina di Posillipo che sovrasta l’area flegrea con la Conca di Agnano. Ma tecnici e politici che per anni hanno “curato” l’edilizia scolastica nella città e nella sua provincia non hanno tenuto conto di questi elementi o lo hanno fatto molto tardivamente e senza alcun preavviso, lasciando operatori scolastici, alunni e loro famiglie in braghe di tela e alle prese con uno sgombero forzato di non facile attuazione e lo spostamento di oltre un centinaio di studenti del Cavalcanti da un lato all’altro della città come pacchi di Amazon.

Senza programmare per tempo il trasferimento, senza valutare disagi e difficoltà degli insegnanti e dei giovani. Senza comprendere le esigenze delle famiglie costrette a “misurarsi” con il temporaneo trasferimento nella Sede Centrale dell’istituto nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Cioè a dire al capo opposto della città.

Quel che stupisce ancora di più di questa storia è che l’edificio scolastico di via Giovenale non ha fatto registrare nel tempo, nessun cedimento strutturale né banali distacchi di intonaci o problematiche tecniche rilevanti che facessero pensare ad un pericolo. Nonostante tutto questi lavori andavano programmati, sfruttando i mesi di chiusura estiva dell’Istituto ed evitando i disagi come i trasferimenti in assenza di servizi pubblici di trasporto diretti tra i due quartieri e, non ultimo, il pericolo della dispersione scolastica a seguito del trasferimento forzato.

È possibile per il Cavalcanti, “salvare capri e cavoli” con un pizzico di buon senso e di maggiore disponibilità degli Amministratori della Città Metropolitana? Amministratori pubblici a cui vorremmo suggerire di tener conto che il mondo della scuola è troppo importante perché si possa intervenire con leggerezza.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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