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L'inchiesta

Frodi per mafia e camorra, ordinanze annullate

Tra i destinatari della decisione dei Riesame anche Giovanni Nuvoletta, figlio del ras defunto Ciro

Frodi per mafia e camorra, ordinanze annullate

Giovanni Nuvoletta, figlio del defunto boss Ciro

La difesa ha vinto un round importante nel procedimento penale che riguarda una cinquantina di indagati per una maxi frode architettata allo scopo, secondo gli inquirenti, di favorire finanziare mafia e camorra. È stata infatti annullata senza rinvio, dal Tribunale del Riesame di Milano, l' ordinanza dello scorso novembre emessa dal gip, su richiesta della Procura europea (Eppo). In particolare, erano state disposte 43 misure cautelari: 34 di applicazione della custodia in carcere, e 9 arresti domiciliari. Ora tutte le misure sono venute meno, anche quattro provvedimenti più lievi. A pesare sulle decisione, l'inutilizzabilità delle intercettazioni sostenuta dagli avvocati degli imputati. Il provvedimento del giudice riguardava 43 degli oltre 150 indagati accusati di aver preso parte ad una maxi associazione per delinquere finalizzata alla commissione delle cosiddette frodi carosello, nonché a più di 100 reati fine in materia tributaria. Le dimensioni dell'associazione, che aveva ramificazioni non solo in tutto il territorio nazionale ma anche in diversi paesi europei, erano mastodontiche: e si riteneva che il provento delle frodi carosello ammontasse a ben 520 milioni di euro. Inoltre, secondo l'accusa formulata dalla Procura Europea, dietro l'operato dell' associazione vi sarebbero state la mafia e la camorra che avrebbero finanziato le attività del sodalizio e avrebbero percepito parte dei proventi. Per questo motivo era contestata anche la circostanza aggravante di agevolare diverse consorterie mafiose e camorristiche. Stamattina, a scioglimento della riserva assunta all'esito della camera di consiglio tenutasi lunedì, il Tribunale del Riesame (dodicesima sezione), ha annullato il provvedimento nei confronti di Oliva Luigi ed altri imputati. "Sono state accolte diverse questioni di diritto - spiegano gli avvocati Luigi Senese e Andrea Di Lorenzo, legali di Luigi Olivia - tra cui l'inutilizzabilità delle intercettazioni che rappresentavano il fulcro dell'impianto accusatorio sposato dal giudice per le indagini preliminari". L'ordinanza è stata annullata anche per Simone Liparulo (difeso dal professor Vincenzo Maiello e dall'avvocato Francesca Morra), Noviello Massimo (difeso dall'avvocato Onofrio Fioretto), Giovanni Nuvoletta (difeso dall’avvocato Leopoldo Perone), Vittorio Felaco (difeso dall'avvocato Luca Gili), Cosimo Marullo (difeso dall'avvocato Scafuro): tutti di Napoli, tranne Nuvoletta che è di Marano.

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