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Raid punitivo alla Torretta, pestato il cugino dell’ex ras

Sangue alla Riviera di Chiaia, trentenne massacrato dentro a un palazzo

Raid punitivo alla Torretta, pestato il cugino dell’ex ras

NAPOLI. Una spedizione punitiva in piena regola, con un movente ancora tutto da inquadrare e una vittima con una parentela a dir poco “ingombrante”. Dopo gli ultimi arresti eccellenti messi a segno dalle forze dell’ordine, un nuovo, grave episodio di cronaca torna a scuotere la zona della Torretta. È qui che un commando di picchiatori è entrato in azione, riducendo a una maschera di sangue un uomo di trent’anni, cugino dell’ex ras del clan Licciardi Gennaro Panzuto. La vittima del raid è finita al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo con una sfilza di contusioni, ma fortuna è riuscita a cavarsela senza conseguenze permanenti. Sull’accaduto indaga adesso la polizia, che sta facendo il possibile per dare un volto ai responsabili.

Sebbene le indagini siano ancora in una fase embrionale i fatti risalgono alla prima serata di martedì e la vittima del pestaggio non avrebbe fornito informazioni degne di nota, gli investigatori del commissariato San Ferdinando avrebbero già imboccato una pista ben precisa: tra i protagonisti della spedizione punitiva ci sarebbero infatti alcuni reduci del clan Strazzullo, ancora oggi attivo nella zona della riviera di Chiaia, entrati in azione con il supporto di alcuni malviventi partiti da Secondigliano e da Scampia, in particolare dal rione Monte Rosa. Al raid, stando a quanto riferito alla vittima, avrebbero preso parte almeno dieci persone, tra cui alcune vittime.

Il pestaggio, avvenuto a pochi passi da via Santa Maria della Neve, è stato feroce: il commando avrebbe infatti prelevato in strada la vittima, dopo di che l’avrebbe portata nell’androne di un palazzo e brutalmente picchiata, portandole via anche una collana d’oro. Nonostante la reticenza fin qui mostrata dal trentenne, la polizia sta adesso cercando di capire il motivo del raid. Il ferito non ha trascorsi criminali alle spalle e in passato avrebbe sempre lavorato onestamente. La pista principale potrebbe dunque condurre a un regolamento di conti dovuto a uno sgarro, forse una questione di soldi legata a un giro di scommesse non “autorizzato” dalla mala della zona.

Sembrerebbe non esserci invece alcun tipo di collegamento tra il pestaggio e la parentela della vittima. Il trentenne è infatti cugino dell’ex capozona dei Licciardi, Gennaro Panzuto, che in passato ha anche militato tra le fila dei collaboratori di giustizia fornendo dichiarazioni determinanti per lo sviluppo di numerose inchieste giudiziarie sulla malavita secondiglianese, del centro storico e di Chiaia.

Ad ogni modo il pestaggio di pochi giorni fa ha destato non poco allarme negli ambienti investigativi: il rischio di una nuova escalation di violenza nella zona della Torretta di Chiaia non è da prendere sottogamba. I recentissimi arresti del ras Rosario Piccirillo e del figlio, accusati di racket, potrebbero infatti aver dato l’ennesimo scossone agli equilibri criminali del quartiere. Gli Strazzullo, con l’indebolimento dei Piccirillo-Frizziero, potrebbero infatti essere tornati a voler fare la voce grossa.

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