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14 Settembre 2018 - 12:23
Panico nella notte a Monteoliveto. Volevano dare fuoco al locale dei fratelli Seccia, imprenditori anti-pizzo
di Luigi Sannino
NAPOLI. Bastava un segnale e l’hanno dato, annerendo con benzina e un poco di fuoco la serranda del locale. Oppure, più probabilmente, l’altra notte i malviventi in azione sono scappati all’improvviso per il sopraggiungere di una macchina delle forze dell’ordine. Nel loro mirino c’era il bar “Se.fra” in via Monteoliveto, all’angolo con calata Trinità Maggiore, il cui titolare è fratello del proprietario del bar “Seccia”, paladino dell’antiracket per aver denunciato nel 2006 gli estorsori che lo taglieggiavano. È passato molto tempo e non ci sono al momento indizi concreti che facciano pensare a una vendetta trasversale a distanza di molti anni. Ma l’ipotesi non è completamente esclusa dagli investigatori della polizia, che già allora arrestarono gli autori del reato, tornati liberi dopo aver espiato la pena: affiliati ai Prinno di rua Catalana. Dunque, quella dell’altra notte è una vicenda delicata su cui stanno indagando i poliziotti del commissariato Decumani, primi ad arrivare sul posto insieme con i colleghi dell’Upg e ad occuparsi del caso, insieme con gli uomini della squadra mobile della questura.
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