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10 Dicembre 2024 - 08:16
Turisti nel centro storico di Napoli
NAPOLI. Turismo, il boom continua. Si va verso il tutto esaurito a fine anno, con cifre mai registrate prima. Attesi tra il 20 dicembre e il 7 gennaio 450mila passeggeri a Capodichino, di cui 315mila sul segmento internazionale. E per i giorni dell’Immacolata, a fronte di un bilancio provvisorio, in 120mila hanno soggiornato in città per due notti, 170mila si sono fermati un giorno in più.
La città sta intanto lavorando per introdurre nei primi mesi del 2025 il divieto sull’uso delle keybox: le piccole cassette di sicurezza che i gestori di appartamenti per affitti brevi usano per proteggere le chiavi in attesa che i clienti facciano il check-in autonomamente.
Con una stretta sulle scatolette lucchettate all’ingresso di molti palazzi, il ministero dell’Interno ha infatti obbligato i titolari e gestori di appartamenti destinati alle locazioni brevi a verificare de visu la corrispondenza tra gli ospiti e i documenti di identità forniti per la registrazione.
«La nostra città si adeguerà alla circolare del Viminale per una questione di decoro urbano e sicurezza, ovviamente», osserva l’assessora al Turismo, Teresa Armato. «Stiamo lavorando per potenziare i servizi digitali per attrarre ancora di più i giovani e i millennials con servizi sempre più innovativi. Stante agli obblighi di legge, trovo che affidarsi a una piattaforma per identificarsi e recuperare un mazzo di chiavi non sia la stessa cosa che ricevere il benvenuto di qualcuno che ci accoglie e ci parla subito di Napoli e delle sue bellezze».
Come dire: il Comune non è contro la tecnologia ma contro la spersonalizzazione della accoglienza. Che ha anche effetti sulla sicurezza e sul decoro delle città. Palazzo San Giacomo mira a gestire meglio i flussi turistici che, è il caso di Napoli, secondo stime, porteranno la città ad accogliere 17 milioni di visitatori nel 2025, un numero altissimo mai registrato in passato, che potrebbe indurre l’amministrazione a seguire le orme di città come Venezia e Roma nell’introduzione anche di un ticket di ingresso per i luoghi più affollati dai visitatori.
La proposta, avanzata dal consigliere comunale Gennaro Esposito, punta a regolamentare i flussi turistici nei periodi di maggiore afflusso, in particolare durante le festività natalizie, mediante l’adozione di un contributo di 5 euro per accedere alla via dei presepi di San Gregorio Armeno e ai Decumani. L’obiettivo principale sarebbe preservare l’integrità del patrimonio culturale e migliorare la vivibilità della zona per i residenti.
Una proposta che però non piace all’assessora Armato, secondo cui l’introduzione di un ticket potrebbe risultare controproducente per l’immagine di accoglienza della città. La sfida sarà trovare un equilibrio tra la tutela del patrimonio e l’accessibilità in modo tale da non ledere gli interessi né dei residenti né dei bottegai.
Intanto, anche per l’accensione del grande albero di Natale il 23 dicembre già si registra un’impennata di richieste di prenotazioni, mentre l’effetto Giubileo comincerà a farsi sentire sulla città che, nei primi tre mesi del 2025, prevede l’arrivo di circa 4 milioni di visitatori, attratti sì dal Vaticano, ma che prevedono una tappa anche nel capoluogo campano.
Secondo alcuni dei dati che emergono da un lavoro condotto dall’Osservatorio scientifico del Comune -lo strumento con cui l’amministrazione si è dotato per analizzare in modo costante i flussi di visitatori, in maniera da garantire servizi adeguati e fare del turismo uno stabile fattore di crescita economica e sociale della città- Napoli è la città italiana dopo Roma in cui i turisti restano più a lungo, circa tre giorni.
E il livello di soddisfazione di chi l’ha visitata nei primi mesi di quest’anno è superiore rispetto a quello, già elevato, registrato nel 2023 con il patrimonio storico-monumentale, la cultura e il folklore e l’enogastronomia che sfiorano la valutazione massima.
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